Nasceva l’8 dicembre di 76 anni fa una delle personalità più imponenti, eccentriche e tormentate della storia della musica: Jim Morrison, scrittore, cantante, poeta, simbolo di irrequietezza, avrebbe festeggiato oggi il suo compleanno. Quella che sarebbe diventata una delle personalità più imponenti nel panorama della musica mondiale, vive la sua prima infanzia tra diversi traslochi, a causa del lavoro del padre.
Dal ’55, quando Morrison ha solo 12 anni, la famiglia si stabilisce a San Francisco, dove il giovane inizia ad avvicinarsi all’idea di ribellione, grazie soprattutto alla frequentazione della libreria di Lawrence Ferlinghetti. Dopo essersi iscritto alla UCLA, taglia i rapporti con la famiglia, affermando addirittura di essere orfano.
Jim Morrison ed i The Doors
Ed è esattamente in questo momento che arriva la passione per la musica e la scrittura. Il front-man dei The Doors infatti, scriverà in questo periodo Moonlight Drive, con l’aiuto di quello che sarebbe diventato il batterista della rock band, Ray Manzarek. E poi le esibizioni nei primi locali, la presentazione al pubblico di singoli che di lì a breve avrebbero fatto la storia: The End, Light My Fire, Strange Days.
I concerti erano un’occasione unica per Jim Morrison di sfogarsi: la parte cupa della sua anima, che lo affascinava tanto da volerla scoprire in ogni sua sfaccettatura, esplodeva potentemente sul palco, coinvolgendo chiunque lo guardasse. Ma questo fascino per la morte, per il lato più buio della vita, lo aveva portato anche ad abusare di alcol e droghe.
Parigi e gli ultimi anni
Dopo il successo ottenuto con l’album The Doors, è proprio il cantante americano che decide di staccarsi dalla band, trasferendosi a Parigi. La capitale francese lo ispira, lo fa sentire vivo e gli permette di riflettere, ma probabilmente per lui non è abbastanza. Con la compagna, Pamela Courson, cerca ispirazione e pace nella poesia. Il 3 luglio del ’71 infatti, verrà trovato morto nella sua vasca da bagno, causa overdose. A soli 27 anni, il genio della musica mondiale lasciava uno spazio incolmabile.
L’irrequietezza, lo smarrimento, la voglia di ribellarsi del decennio dei ’60 appartenevano al 100% al cantante: era il simbolo per eccellenza di quegli anni. In soli 5 anni diventa uno degli artisti più apprezzati al mondo, nonostante l’essere vittima di se stesso lo porterà a non poter regalare altri brani geniali al mondo. Lo sciamano del rock che è rimasto per sempre giovane.
I ricci e gli occhi profondi, il dito puntato e l’espressione seria: un ragazzo di 27 anni che di vite ne ha vissute tante, e che riusciva a raccontarle tutte lì, tra quelle carte e qualche nota, emozionando migliaia di persone che si sentivano tanto vicine a lui da chiamarlo il loro “Re Lucertola“.