Orizzonti da cambiare, certamente, in casa Honda. L’annata in corso non è stata per niente positiva ed i piloti ne hanno risentito: dopo anni di militanza e numerose vittorie, Marc Marquez ha deciso di separarsi dal Costruttore giapponese, un solo anno per adesso, abbracciando la più competitiva Ducati firmando con Gresini Racing. Parole negativa sono giunte, ultimamente, anche dalla bocca di Joan Mir che non vorrebbe più vivere stagioni così complesse. Riuscirà il colosso nipponico a rimettersi in carreggiata?
Le dichiarazioni di Joan Mir: “Annata non facile, dobbiamo lavorare in Honda…”
“Non riesco ancora a divertirmi nelle gare, ma ho fatto dei progressi per quanto riguarda l’aspetto mentale, prendendo le cose in modo diverso, cercando di godermi le piccole cose, i pochi momenti positivi sulla moto, come un buon risultato in una sessione di prove o una buona sensazione in gara – ha detto Joan Mir nelle dichiarazioni riportate da motorsport.com –. Invece di vedere tutto ciò che è negativo, vedo più cose positive, e questo mi permette di avere un umore migliore e mi aiuta ad affrontare la stagione. In questo momento bisogna essere pazienti, prendere il momento attuale nel modo migliore e sono contento di come sto andando, perché non è affatto facile. Ma dobbiamo aspettare e vedere cosa porteranno a Valencia e, nel frattempo, cercare in alcune delle gare rimanenti di fare come in India e di essere vicini al podio, cercando di ottenere un buon risultato. In questo momento sto pensando solo a questo“.
L’ex Suzuki continua: “Io leader della squadra? Presteranno più attenzione a me…”
“Sono consapevole che la situazione non si risolverà da un giorno all’altro, ma so anche bene che, per quanto stia gestendo bene la situazione, un altro anno come questo non lo voglio fare, non me lo posso permettere. Dobbiamo fare le cose per bene il più possibile, in modo che queste persone capiscano e portino qualcosa che mi permetta di avere una stagione più confortevole. Marquez in Gresini? Honda dovrebbe prestare più attenzione a me di quanto non abbia fatto. Io leader del team? Non l’ho ancora notato, nei team, e ancora di più nei team ufficiali, un pilota è molto indipendente dall’altro. È come un’altra squadra, non mi accorgo molto di quello che succede dall’altra parte del box, ma solo di quello che succede nella mia parte del team e del feedback con i giapponesi. È chiaro che sanno chi resta e che dovrebbero prestare più attenzione a me di quanto non abbiano fatto“.
(Credit foto – MotoGP)
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