John Daly: l’uomo folle del golf

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Di Redazione Metropolitan

la storia sportiva è piena di sfide memorabili e di scontri epici che hanno contribuito a creare il mito di un atleta piuttosto che di un altro.
Ma fra queste pagine, si nascondono anche storie che sarebbero potuto essere ma che non si sono realizzate.
Una di queste storie è quella di John Daly, il primo giocatore che ha portato il golf a distanze inimmaginabili, in un tripudio di colore.
Purtroppo, il suo nemico più grande non è mai stato un avversario, ma se stesso e i suoi folli eccessi.

John Daly
I variopinti outfit della Loudmouth di John Daly – Golweek-USA today

Le origini di John Daly

“Long John”, questo il suo soprannome, è nato il 28 Aprile 1966 a Carmichael in California.
Figlio di una famiglia borghese, con il padre operaio edile per impianti industriali e la madre casalinga.
Per via del lavoro del padre, il piccolo John Daly si trasferisce spesso attraverso gli Stati del sud, ma questo non gli impedisce di giocare a golf sin dai 5 anni.
All’età di 13 anni ottiene già un successo importante, vincendo il campionato primavera del Golf Club Lago dei Boschi di Fredericksburg (Texas).
Durante il liceo ottiene due ulteriori successi importantissimi, il Missouri State Championship Amateur nel 1983 e il l‘Arkansas State Amateur Championship nel 1984. Queste vittorie gli regalano una borsa di studio golfistica presso la Arkansas University.
Purtroppo già ora alcuni demoni interni iniziano a fare capolino creandogli parecchie tensioni con i suoi allenatori giovanili e facendogli interrompere gli studi.

L’avvento nel professionismo

Nel 1987 dopo aver abbandonato il college, John Daly diventa professionista, vincendo sin da subito a dimostrazione del suo talento.
Nei successivi due anni gioca in giro per il mondo ottenendo diversi ottimi piazzamenti, soprattutto in Sud Africa.
Il tutto culmina con la sua qualificazione agli US Open del 1989 con il superamento del taglio. Questi risultati Permettono a “Long John” di ottenere la carta del Ben Hogan Tour (l’attuale Web.com Tour) per il 1990.
Le tre vittorie nella stagione, compresa quella del Ben Hogan Utah Calssic, gli permettono di ottenere la carta per il PGA Tour per l’anno successivo.
l’esplosione definitiva di John Daly, avviene nel 1991 al suo primo anno sul PGA Tour quando ottiene il suo primo Major: il PGA championship. Per di più Daly non avrebbe nemmeno giocato il torneo se Nick Price non avesse abbandonato il giorno prima dell’inizio.
Un rookie che vince un Major ovviamente rende Daly non solo PGA Tour Rookie of the Year dell’anno ma soprattutto il giocatore più popolare del momento.

John Daly
John Daly vince il PGA championship 1991 – Golf.com

I suoi demoni superano la sua potenza

John Daly non incarna propriamente il giocatore modello, ma il suo vistoso overswing scagiona una potenza senza eguali.
Tanto che nel 1997 diventa il primo giocatore a superare le 300 yard per l’intera stagione e fino al 2003 nessun altro giocatore lo eguaglia.
Questa sua potenza purtroppo va però a discapito della precisione diventando nel tempo uno dei suoi peggior nemici. Inoltre, John Daly non è certo un amante del lavoro e della pratica, ma nonostante questo nel 1995 ottiene il suo secondo Major, vincendo l’Open Championship a St. Andrews… a discapito di Costantino Rocca.
Purtroppo i vizi di Daly, alcolismo e gioco d’azzardo, sono sempre più predominanti nella sua vita. Tanto che prima della vittoria del 1995 viene anche sospeso dalla PGA Tour per via di diversi comportamenti sopra le righe durante i tornei.
Nel 1997 arriva a ritirarsi sia dallo US Open che dal Players Championship per colpa dell’alcool e della stanchezza.
La bottiglia non è l’unico suo problema, lui stesso ammetterà a distanza di anni di aver perso oltre 50 milioni di dollari nel gioco d’azzardo.

La vita al di fuori del gioco

Nonostante sembri che mangiare, bere, festeggiare o giocare d’azzardo siano le uniche fonti di gioia, le sue passioni sono molto più ampie.
Ama anche la musica John Daly, tanto che questo lo porta ad incidere due singoli, “La mia vita” nel 2007 e “So solo One Way” nel 2010.
Non è male anche negli affari, tanto da aprire una società di progettazione da campi da golf e chiudere una partnership con la Loudmouth Golf, una linea di abbigliamento. Con quest’ultima, chiude addirittura degli accordi di licenza con due squadre della NFL.
Infine, non poteva mancare l’amore e la famiglia, ma per uno come lui, anche questo aspetto non poteva essere del tutto normale.
Non a caso John Daly è passato attraverso 4 matrimoni dai quali ha ottenuto 3 figli.

John Daly, "Long John", hell raising golf legend. Not like Tiger Woods
l’overswing di John Daly – This Drinking Life

Alcuni episodi folli della carriera di John Daly

Nonostante i suoi enormi problemi personali, John Daly è comunque riuscito a vincere due major e 18 tornei nella sua carriera.
Eppure spesso è ricordato più per alcuni suoi folli comportamenti durante le gare che per le sue vittorie.
Ad esempio nel 1998 al Bay Hill Invitational si impunta a tirare al green da 270 yard con un legno 3 spedendo 6 palline in acqua: par 5 chiuso in 18 colpi.
Nel 2002 in Australia, dopo un triplo bogey getta il suo putter e la pallina in acqua senza concludere la buca e venendo per questo squalificato.
O ancora nel 2008 agli Australian open, alla nona buca rompe la macchina fotografica di uno spettatore reo di averlo disturbato.
Agli Australin Open del 2011 durante il primo round abbandonò il torneo dopo aver lanciato in uno ostacolo d’acqua tutte le sue palline.
Questi sono alcuni dei momenti di ordinaria follia che hanno contraddistinto la sua carriera. Ma in fondo sono anche quelli che lo hanno reso uno dei giocatori più divertenti da seguire.

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