John Fitzgerald Kennedy, conosciuto anche come Jack, nasce il 29 maggio del 1917 a Brookline (Boston). È stato il 33esimo presidente degli Stati Uniti, il più giovane mai eletto in carica dal 1961 fino alla sua morte, avvenuta il 22 novembre del 1963.
Dall’Irlanda agli Stati Uniti
Originaria dell’Irlanda cattolica, la famiglia Kennedy si trasferisce negli Stati Uniti nel 1848 in seguito alla cosiddetta carestia delle patate, allora unico nutrimento di un contadino irlandese verso la metà del secolo diciannovesimo. Il primo Kennedy a toccare il suolo americano fu Patrick, il nonno di John.
Intorno al 1850 gli immigrati irlandesi erano il gruppo etnico più numeroso di Boston, questione che favorì l’ascesa politica non solo di Patrick ma anche di suo figlio Joseph Patrick, detto Joe che nel 1914 sposa la figlia del sindaco di Boston Rose Fitzgerald.
I due ebbero nove figli tra cui il secondogenito John Fitzgerald Kennedy. Le ambizioni politiche del padre Joe – prima direttore di una banca di Investimenti poi, per volere di Roosevelt, ambasciatore in Inghilterra – influenzarono drasticamente il futuro di John.
Frequentò alcuni corsi di economia a Londra, successivamente si iscrisse a Princeton e ad Harvard dove si laureò nel 1940 discutendo una tesi sull’accordo di Monaco tra le potenze occidentali e Hitler.
John Fitzgerald Kennedy, inizio della carriera politica
Dopo aver passato qualche anno in marina e non avendo nessuna genuina vocazione, il padre lo spinge verso una carriera politica quando il seggio al congresso per il Massachusetts nel distretto di Boston, roccaforte democratica, rimane vacante.
Senza nessun precedente in politica e senza fare affidamento sul suo nome o sui soldi del padre, John Kennedy mostra una volontà di ferro, serietà ed empatia verso le persone che incontra e conosce personalmente senza pretendere il loro voto. Fu eletto al Congresso nel 1946 a soli 29 anni.
Nei sei anni trascorsi alla Camera, Kennedy si pronunciò su molte questioni di politica estera tra cui Mao Tse-Tung, Guerra di Corea, Medio Oriente visitando personalmente il Pakistan,l’India, l’Indocina e la Corea.
Nel 1952 il governatore del Massachusetts Paul Dever rinunciò alla corsa al Senato. Kennedy presentò la sua candidatura contro il repubblicano Henry Cabot Lodge, affidando la direzione della campagna elettorale a suo fratello Bob.
Con la vittoria del 1953, John Kennedy da inizio alla sua corsa verso la presidenza.
Verso la Presidenza
Durante un ricevimento conosce Jacqueline Lee Bouvier (ne abbiamo parlato anche qui https://metropolitanmagazine.it/jackie-kennedy-look/), più giovane di quasi quindici anni. I due si sposano dopo pochi mesi di fidanzamento.
La sua attività politica fino alla presidenza è segnata da avvenimenti quali la lotta per i diritti vicili, per l’autonomia sindacale.
L’elezione alla presidenza arriva l’8 novembre 1960 con una vittoria esigua: la percentuale era del 49,7 contro il 49,6 dell’avversario Lyndon Johnson.
John Fitzgerald Kennedy: complotto o disgrazia
Kennedy rimarrà in carica fino al 1963, anno del suo assassinio. Ancora oggi l’opinione pubblica è spaccata in due. C’è chi crede nella teoria del complotto e chi invece è convinto che l’assassino, Lee Harvey Oswald, abbia agito da solo.
Alcune sue scelte politiche, tra cui il fallimento nella Baia dei Porci, non hanno influenzato la considerazione che il popolo americano aveva del suo Presidente. I successi sono stati indubbiamente maggiori degli insuccessi, come lo stop alle esercitazioni nucleari stipulato con la Russia.
Memorabili alcuni suoi discorsi come quello nel giorno del giuramento o il famoso Ich bin ein Berliner tenuto dinanzi al muro e a migliaia di spettatori nel giugno del 1963.