Il primo febbraio 1894 nasceva in America John Ford. È uno dei più grandi registi di tutti i tempi insieme a Scorsese, Leone e Truffault vincitore di ben 4 Oscar alla regia. Orson Wells lo ha semplicemente definito “il più grande di tutti”. È uno dei miti del cinema americano classico, padre fondatore del cinema western ma ha anche saputo distinguersi in altri generi come il cinema drammatico.
Il western secondo John Ford
Quando si guarda al cinema di John Ford si pensa soprattutto al western mentre ritornano alla memoria sequenze cariche di emozioni ed inquadrature minuziosamente studiate e costruite. Lo stesso Ford si autodichiarò molto attento alla composizione visiva dell’immagine da cui traspare un gusto formale e ordinato. Il grande regista americano amava racchiudere i personaggi in spazi ben definiti come tende, ferrovie, orizzonti e disporli secondo schemi molti ordinati. Sono questi elementi associati ad un forte impatto figurativo per cui Ford dichiarò di essersi ispirato a pittori come Frederic Remington. Un’artista che attraverso i suoi dipinti descrisse sapientemente la grande epopea della frontiera americana.
Ford infatti è considerato il padre del cinema western classico. Una definizione che si è guadagnato a buon diritto con l’uscita nel 1939 del capolavoro “Ombre Rosse”. Con questo lungometraggio il grande regista americano, nonostante lo scarso successo al botteghino crea, una vera e propria bibbia del cinema western che segnerà tutti i film a seguire. Qui si evince tutta la forza della regia di John Ford coadiuvata da ambientazioni pazzesche quali la Monument Valley. Da questo momento Ford filma molti capolavori del genere western come “Sfida infernale” e “Sentieri selvaggi”. Quest’ultima è una pellicola intepretata come “Ombre Rosse” dall’attore feticcio di Ford John Wayne.
Un regista poliedrico
Pur essendo conosciuto soprattutto per i film western Ford ha saputo distinguersi anche in altri generi cinematografici. Il grande regista americano non vinse infatti il suo primo Oscar alla regia non per una pellicola western ma per “Il traditore”, un film drammatico ambientato in Irlanda. Tratto dall’omonimo romanzo di Liam O’Flaherty, è la storia di un uomo che durante la guerra civile irlandese si trova rifiutato da ambedue le parti. Un altro Oscar alla regia lo guadagnò con un altro film drammatico come “Furore” tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck.
In questa pellicola Ford racconta sapientemente il dramma della grande depressione americana rinunciando a trucchi e profumi per gli attori in virtù di un maggiore realismo. Una pellicola progressista e di sinistra nonostante Ford fosse da sempre considerato un conservatore.
Il grande maestro americano dette infine il suo contributo durante la guerra all’esercitò americano realizzando alcuni documentari come quello sulla battaglia delle Midway e lavorando alla raccolta di documenti filmati che dovevano essere utilizzati al processo di Norimberga.
Stefano Delle Cave