John Keats, poeta inglese “il cui nome fu scritto sull’Acqua”

William Hilton, Ritratto di John Keats. PhotoCredit: Vanillamagazine.
William Hilton, Ritratto di John Keats. PhotoCredit: Vanillamagazine.

In memoria di John Keats, poeta del Romanticismo inglese di cui ricorre oggi l’anniversario di nascita, Metropolitan Magazine intende celebrarlo attraverso i momenti più significativi della sua attività letteraria. Precursore dell’estetismo, Keats può essere considerato una figura emblematica della difficoltà che giovani menti geniali riscontrano nel farsi apprezzare nella propria epoca.

John Keats e l’amore per la poesia

Nato il 31 ottobre 1795 da una famiglia di modesti lavoratori a Londra, Keats intraprende inizialmente gli studi legati alla medicina, in particolare alla chirurgia. Non riesce però mai a dimenticare la sua passione per la letteratura e l’interesse per il mondo greco antico. Intraprende, dunque, coraggiosamente, la carriera da poeta, il cui ingresso non è tuttavia semplice: i primi componimenti non piacciono ai più. Keats non intende comunque arrendersi: la poesia, come elemento di autentica bellezza, è per lui l’unica soluzione alle sofferenze. Possiamo, dunque, definirlo un precursore dell’estetismo. Infatti, l’aver liberato la poesia e la letteratura da qualsiasi “pretesto didattico” o educativo è una visione tipica degli esteti. Produrre poesia per la poesia, esclusivamente per il suo essere espressione del bello.

Poi, finalmente, i suoi primi capolavori. E’ il 1818 e il poeta compone lettere ricche di passione e sentimento per la donna della sua vita, Fanny Brawne, che tuttavia non riesce a sposare. Ad ogni modo, le lettere mostrano lo sviluppo artistico di Keats e la sua crescita spirituale ma anche la sua grande passione per la poesia.

L’annus mirabilis di Keats

Ode a un'urna greca, John Keats. PhotoCredit: Wikipedia.
Ode a un’urna greca, John Keats. PhotoCredit: Wikipedia.

Ed ecco che il poeta giunge all’anno in cui riuscì a comporre le sue opere di successo, che gli consentiranno di godere di fama eterna. E’ il 1819 e in pochi mesi compone una serie di poemi importantissimi: il poema narrativo The Eve of St. Agnes (La Vigilia di Sant’Agnese), una storia d’amore ambientata nel Medioevo, scritta in strofe spenseriane; La Belle Dame sans Merci, una ballata sempre ambientata nel Medioevo e le sue Grandi OdiTo Psyche (Ode a Psiche), Ode to a Nightingale (Ode a un Usignolo), Ode on Melancholy (Ode sulla Melanconia), Ode on a Grecian Urn (Ode su un’ Urna Greca), To Autumn (All’Autunno), Ode on Indolence (Ode sull’Indolenza).  

Vero capolavoro, con la descrizione delle scene ritratte su un vaso greco, Ode a un’urna greca è un chiaro omaggio all’ekphrasis della letteratura ellenistica. L’uso degli antichi poeti di dilungarsi nell’indicazione attenta delle immagini sulla ceramica era, infatti, indice di raffinatezza poetica. Così, anche Keats cerca di immaginare la storia e il significato di ogni scena che osserva, con estrema maestria linguistica. Nell’ultima strofa risiede il tema principale racchiuso nell’intera ode: il poeta riflette sul vaso nella sua interezza sostenendo che l’urna è il simbolo dell’arte che resiste al passare del tempo. Non perirà mai perché l’arte è l’unica in grado di congelare il tempo.

Keats in Italia

William Bell Scott, Keats’s Grave (1873). PhotoCredit: Vanillamagazine.
William Bell Scott, Keats’s Grave (1873). PhotoCredit: Vanillamagazine.

Di salute cagionevole, il poeta inglese decide di lasciare l’Inghilterra per poter giovare di un clima più favorevole e mite. Si reca, dunque, in Italia insieme al suo amico Joseph Severn: dapprima a Napoli e poi a Roma. Qui morì nel 1821. Fu sepolto nel Cimitero protestante di Roma. Non c’è il nome di Keats sulla sua tomba per suo espresso volere, ma solo un epitaffio: ”Here lies a man whose name was writ in water” (Qui giace colui il cui nome fu scritto sull’acqua).  La frase è stata ispirata da un verso del Carme LXX di Catullo.

Martina Pipitone