John Travolta, re del musical e icona della disco anni ’70

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Di Redazione Metropolitan

A pochi giorni dalla dipartita del suo storico doppiatore, Claudio Sorrentino, compie 67 anni John Travolta, il divo “del sabato sera” che ha fatto ballare tantissime generazioni con i suoi film più famosi. L’attore statunitense, che di film conosciuti ne ha fatti tanti, è rimasto infatti scolpito nell’immaginario comune per i due ruoli che fra il ’77 e il ’78 gli hanno dato il successo globale: prima quello di Tony Manero in “La febbre del sabato sera”, poi quello del celebre Danny Zuko in “Grease”. Film che, tra l’altro, ha rappresentato l’inizio di una passione per la danza per Zac Efron, che nel 2007 ha affiancato John Travolta in “Hairspray”. In questa pellicola un esilarante Travolta veste i panni di Edna Turnblad, la madre della protagonista. Sicuramente molto diverso dall’affascinante ballerino a cui eravamo abituati.

John ha dimostrato sin dalla più tenera età una passione per le arti performative. In particolare per la danza, che sarà sempre il suo talento più grande. È infatti unico il suo stile: delle sue pose plastiche che diventeranno iconiche ai movimenti di bacino “alla John Travolta”. E’ interessante notare che nei ruoli di Tony Manero e di Danny Zuko, pur essendo “La febbre del sabato sera” e “Grease” ambientati in periodi storici diversi, lo stile adottato da Travolta non cambiasse radicalmente. Infatti, se il primo film è ambientato negli anni ’70, ed è un omaggio storicamente e culturalmente significativo alla disco music, il secondo è ambientato negli anni ’50. La particolarità di “Grease”, elemento che lo fece piacere sia ai giovani che agli anziani, era proprio il riuscire a coniugare la nostalgia di un’epoca lontana a musiche e coreografie piuttosto moderne, con dei richiami al passato.

John Travolta e Olivia Newton-John in "Grease" - Photo Credits: cinefilos.it
John Travolta e Olivia Newton-John in “Grease” – Photo Credits: cinefilos.it

Tutte le volte in cui John Travolta ci ha fatto ballare al cinema

Travolta aveva una formazione da ballerino piuttosto completa, ed era in grado di affrontare qualunque stile. Inizia molto presto a studiare tip tap con Fred Kelly, il fratello del più famoso Gene. Non ci stupisce scoprire che abbia iniziato con uno dei migliori, per poi continuare a studiare jazz, hip hop, classico, iniziando a calcare il palco molto presto in musical locali. Il suo talento è così grande che a 18 anni si ritrova a Broadway. Qui prende parte alla versione teatrale itinerante di “Grease”, il cui film lo avrebbe reso famoso qualche anno più tardi. E ancora, continua con “Rain” e “Bye bye birdie”. L’attore ha sempre confessato che, nonostante il passaggio al cinema qualche anno dopo, ha sempre nutrito uno speciale amore per il musical a teatro.

Ed è proprio in nome di questo amore che per qualche anno dopo il successo dei suoi due film più iconici, si dedicherà ancora ai musical. Prima tornerà sul grande schermo nei panni di Tony Manero nel film “Staying Alive”, diretto da Sylvester Stallone. Poi nel meno famoso “Shout”, dove si dedica al rock ‘n’ roll. “Staying Alive”, nonostante il successo del film precedente, non riceve i consensi sperati. E così John decide di cambiare qualcosa e osare di più nelle sue scelte. Dopo qualche commedia di poco conto, infatti, arriva “Pulp Fiction”. Tarantino, fan dell’attore, lo aveva necessariamente voluto in uno dei suoi film, e Travolta non poteva che dire di sì. C’è di più: John non riesce a non ballare neanche in un film come “Pulp Fiction”. Celebre, infatti, il suo twist con Uma Thurman.

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John Travolta e la figlia Ella nello spot del Super Bowl 2021

Gli anni più recenti

Recentemente, a 43 anni da “Grease”, l’attore ha dimostrato di non aver mai dimenticato il capolavoro che lo ha reso famoso in uno spot trasmesso in occasione del Super Bowl 2021. Nel simpatico siparietto, John sta girando un Tik Tok insieme alla figlia Ella, con la quale ricrea uno dei numeri più iconici del musical del ’78. Si tratta del numero di danza che avviene nel film sulle note di “Born to hand jive” di Sha Na Na. Solo che nello spot la musica in sottofondo non è l’originale, ma “Sunday best” dei Surfaces. Sicuramente una trovata divertente, che ha fatto sorridere gli spettatori di tutto il mondo e di tutte le generazioni. Una coreografia scolpita nell’immaginario comune, che non si può non riconoscere subito.

John Travolta, nonostante una vita difficile, ha sempre trovato un’autentica gioia nel fare cinema. L’attore, dopo aver perso la prima compagna, Diana Hyland nel ’77, affronta prima il lutto del figlio Jett nel 2009, e poi la dipartita della moglie Kelly nel Luglio 2020. Recentemente Travolta ha dichiarato di essere grato della sua carriera e dei ruoli più iconici che ha interpretato, che hanno segnato generazioni intere. “Credo che i miei tre film più memorabili e senza tempo siano Grease, Pulp Fiction e La febbre del sabato sera, sono molto orgoglioso di tutti e tre. – ha aggiunto John nell’intervista – La verità è che la vita di una persona è un mosaico di arte, esperienza, un collage di molte cose e ci sono i pezzi che preferisci e quelli che ti danno la sensazione di essere senza tempo. Questi film hanno queste caratteristiche.”

Paola Maria D’Agnone

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