Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Prendiamo il nostro aereo per andare a Venezia ed affrontare un film controverso vincitore del Leone d’oro. Parleremo di disturbo mentale, cinecomic e rivolta sociale. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Joker” di Todd Phillips

Si dalle prima immagini di una Gotham City cupa e devastata da una crisi sociale “Joker” appare senza dubbio non il classico cinecomic. Ciò nonostante il personaggio protagonista sia tratto da un fumetto. Questo film è soprattutto la storia dell’odissea e del disagio di un uomo devastato al passato al presente. Una storia tragicomica dove, come recita un cartellino che il Joker porta con se, la risata non rispecchia necessariamente uno stato d’animo. Qui il famoso arcinemico di Batman è un antieroe simbolo della crisi sociale di un mondo fatto di frustrazione e disuguaglianza.

Joker e la regia di Todd Phillips

Il trailer di Joker, fonte Warner Bros. Italia

Todd Phillips è stato magistrale nel far diventare la Ghotham di Joker il riflesso della personalità schizzofrenica del suo antieroe. Anzi il regista americano mette in primo piano la dimensione psichica del suo film rinunciando ad ogni effetto speciale. Questo film infatti non ha bisogno di CG ed altri effetti speciali per manifestare svariati super poteri quanto di essere il più realistico possibile. Un contributo speciale sicuramente è arrivato dalla straordinaria interpretazione di Joaquin Phoenix premiato con l’Oscar. Un’interpretazione che ci mostrato un personaggio che Phoneix ha voluto rappresentare “libero e folle, senza alcun riferimento al passato”.

Una vittoria imprevista che ha diviso la critica

Fino al settembre 2019 nessun cinecomic aveva ricevuto un premio così importante in un festival cinematografico internazionale. Quando la giuria presieduta dalla regista argentina Lucrecia Martel assegnò il Leone d’oro a “Joker” fu una vera e propria rivoluzione a sorpresa. Una decisione che ha diviso la critica tra chi giudicava questo film un capolavoro e chi vedeva questa come una vittoria incredibile. Un riconoscimento al nuovo genere cinematografico che sta conquistando le sale cinematografiche in maniera non troppo spesso autoriale.

Non sono poi mancati paragoni tra questa pellicola ed il cult di Martin ScorseseTaxi Driver.” Infatti quella di Joker è stata anche vista come una vittoria politica arrivata in momento in cui Hollywood ricelebrava le sue glorie passate. Infatti per questo Joker viene anche visto come una riproposizione attualizzata di quella grande lectio magistralis sul disagio e la contestazione che è il capolavoro di Martin Scorsese.

Stefano Delle Cave