Jonathan Rea, la lenta discesa del fenomeno della Superbike

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Di Redazione Sport

Abdicare per due anni consecutivi (a meno di cataclismi) non è mai facile per nessuno. Soprattutto se ti chiami Jonathan Rea e hai dominato la scena della Superbike vincendo sei titoli iridati consecutivi. Il Re non è più sul trono della SBK, il sovrano fatica terribilmente ad arrampicarsi, nuovamente, sullo scranno più importante della categoria a due ruote che lo ha portato alle luci della ribalta. Lo scorso anno fu il giovane turco Toprak Razgatlıoğlu su Yamaha a togliergli lo scettro di campione; quest’anno la divinità anglosassone è lontana da Alvaro Bautista di Ducati che, proprio con il campione del mondo, si sta giocando il titolo di questa stagione. Lasciandosi dietro un disarmato Jonathan Rea. È il segno del suo lento declino?

Due anni, molto probabilmente, senza il titolo della Superbike: le parole di Jonathan Rea

Rea vaccino anti-Covid
Photo Credit: WorldSBK.com

Questo periodo? Sicuramente frustrante, ma non posso fare molto. Non ho mai pensato al Mondiale, dato che quest’anno ho sempre corso con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato. Alvaro sta gestendo meglio la situazione, penso che questa sia la chiave. Senza dubbio ha migliorato la moto, ma è la sua guida a fare la differenza. Tutto può succedere, adesso andremo in Argentina, una pista molto speciale, dove non corriamo da molto tempo. Sarà interessante capire la situazione in pista. Non sarà facile, perché c’è un lungo rettilineo – ha concluso il pilota della Kawasaki -, ma dobbiamo capire in che condizioni ci troviamo. essun tipo di rimpianto perché ho dato tutto quello che avevo, posso solo congratularmi con Alvaro“.

(Photo Credit: WorldSBK.com)

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