Settantasette anni fa nasceva Joni Mitchell, una delle più grandi cantautrici di sempre, nonché capostipite del cantautorato al femminile. Autrice di capolavori come Big Yellow Taxi, River e A case of you, la “Signora del canyon” si è affacciata al mondo della musica, sin da subito, come artista dallo stile unico e raffinatissimo. Oltre ad essere una cantante talentuosa con un timbro vocale inconfondibile, Mitchell si definisce “prima di tutto una pittrice”. La pittura ha assunto man mano un ruolo sempre più significativo nella sua carriera: la cantautrice canadese, infatti, non solo cura personalmente le copertine degli album, ma conferisce ai colori un ruolo centrale all’interno dei testi che scrive.
Nata il 7 novembre del 1943 nel Saskatchewan in Canada, Roberta Joan Anderson si trasferisce con la famiglia a Toronto, dove conosce Chuck Mitchell, il suo futuro primo marito. Entrambi autori di musica folk, Mr. e Mrs. Mitchell si esibiscono in numerosi concerti fino a quando Joni, sentendosi uno spirito libero, si rende conto di voler intraprendere una carriera da solista. Roberta Joan Anderson compare sulla scena musicale come Joni Mitchell negli anni ‘60, periodo in cui il genere cantautoriale è appena nato. Negli anni a seguire, Joni divenne un vero e proprio punto di riferimento per tantissime donne.
Joni Mitchell, Blue, un album magnetico
I miei dischi sono sempre stati molto soggettivi. Soggettivi, ma spero anche universali
Molte delle canzoni di Joni Mitchell sono considerate delle opere d’arte sia per i testi estremamente personali e ricercati, sia per le caratteristiche della sua la voce ipnotica, contraddistinta da una sublime delicatezza e da molte sfumature di tonalità. Uno dei lavori più significativi è senza dubbio Blue, un album sulla malinconia con cui la cantautrice porta a compimento il sodalizio tra la dote canora e la grade capacità di scrittura. Il malessere che traspare in ogni traccia si propaga verso l’ascoltatore. Attraverso il ricordo di alcuni episodi della sua vita, come l’adozione della figlia in “The river”, o l’amore perduto in “The last time i saw Richard”, Joni vuole sottolineare il contrasto che spesso emerge tra la libertà e l’amore.
Dal folk al Jazz. Un’artista eclettica
Donna libera ed eclettica, Joni Mitchell ha dedicato l’intera esistenza alla ricerca artistica, andando oltre il genere musicale che l’aveva resa famosa. Nel corso della sua vita si è avvicinata in particolar modo al jazz. Tra gli anni ‘70 e gli ‘80 ha collaborato con numerosi artisti come il musicista Larry Klein e il sassofonista Wayne Shorter. Negli anni ‘80 la cantautrice ha sperimentato ancora avvicinandosi alle sonorità elettroniche, per ritornare poi negli anni ‘90 al pop/folk, riscuotendo un notevole successo con Night Ride Home.
Matteo Tarragoni
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