
In una recente intervista alla rivista “As If” l’attrice hollywoodiana Julianne Moore ha cercato di spiegare perchè l’espressione “invecchiare bene“, nonostante passi spesso come uno pseudocomplimento, sia sessista.
Se è facile riconoscere che il tabù della vecchiaia travolga ben più pesantemente le donne, per via della tendenza culturale di identificare il loro valore con la bellezza estetica, Julianne Moore va oltre e cerca di problematizzare il concetto di vecchiaia in una riflessione più ampia.

La riflessione di Julian Moore sull'”invecchiare bene”
Esiste un modo sgraziato di invecchiare? Non abbiamo nessuna opzione. Nessuno ha la possibilità di non invecchiare, quindi non è una cosa positiva o negativa. È solo la vita.
Julianne Moore
Essendo la vecchiaia una fase della vita l’attrice quasi sessantenne si chiede perchè se ne parli come di qualcosa che si può gestire, arrestandola o rallentandola: “Fa parte della condizione umana, quindi perché ne parliamo sempre come se fosse qualcosa su cui abbiamo il controllo?”.
Ha anche parlato del pregiudizio che porta a pensare che durante gli anni che si associano all’anzianità ormai non ci sia più nulla da imparare o da esperire. Citando Helen Mirren dice: “L’invecchiamento è un requisito della vita: o invecchi o muori giovane”.
“Come continuiamo a sfidare noi stessi, ad interessarci, ad imparare nuove cose, essere sempre più di aiuto ad altre persone, essere la persona che i tuoi amici e la tua famiglia vogliono o di cui hanno bisogno? Come continuiamo ad evolvere? Come possiamo immergerci nella vita per avere esperienze più profonde?” si chiede Moore. E la sua risposta è “la crescita interiore“: “è questo quello che dovrebbe significare invecchiare“.
Debora Troiani
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