Juncker attacca l’Italia: “Italiani lavorino di più e siano meno corrotti”

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Di Redazione Metropolitan

Un nuovo intervento dal fronte UE che fa discutere molto. Il presidente della Commissione Europea contro l’Italia: “Non guardate all’Ue per risolvere i problemi delle regioni povere”.

Il rapporto tra UE e Italia è davvero teso da alcune settimane e oggi, giorno della nascita di un nuovo governo, arriva una nuova dichiarazione che smuove ancora di più la tensione tra Roma e Bruxelles. Dopo la gaffe qualche giorno fa del commissario tedesco Oettinger sul voto degli italiani che sarà indicato da quanto accaduto sui mercati in questi giorni, sta volta sono state le parole di Jean-Claude Juncker, presidente della commissione europea, a scaldare gli animi.

“Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere d’Italia. Ciò significa più lavoro; meno corruzione; serietà. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabilità con l’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione. Prima i Paesi, l’Europa in secondo luogo”.

Parole durasse le sue, pronunciate nella sessione di domande e risposte con il pubblico alla conferenza a Bruxelles New Pact for Europe

La Commissione ha però precisato le parole di Juncker: “Le parole attribuite al presidente Juncker sull’Italia sono state riportate fuori dal contesto. Si riferiva ai problemi strutturali delle regioni del sud Italia, dove l’Ue ha fatto molto per mobilitare i finanziamenti dell’Ue per spronare crescita e posti di lavoro”, si legge nella dichiarazione.

Ma la Commissione ricorda che le decisioni e l’attuazione delle politiche per le regioni “rimarranno responsabilità delle autorità italiane”. Inoltre, “la lotta contro la corruzione è una priorità massima in tutta Europa e deve essere affrontata a tutti i livelli”, ha sottolineato il portavoce della Commissione.

Fatto sta che gli animi non si sono placati, anzi è arrivata la risposta di Matteo Salvini: “Italiani corrotti e fannulloni? Parole vergognose e razziste, col prossimo governo vedremo di fare rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di italiani che dall’Europa si aspettano collaborazione e non insulti”.

Giunge poi il l’amaro commento del presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani: “Chiedo al Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker di smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite, perché se fossero vere sarebbero inaccettabili”.

Claudia Colabono