“Junius”, Klimt porta la sensualità femminile delle sue “femme fatale” nelle litografie. Una delle quattro disegnate dall’artista viennese, “Giugno” fa parte della serie delle Allegorie create per la raccolta “Allegorien. Neue Folge”. Per la Rubrica Arte di questa settimana vi portiamo nel mondo del design Art Nouveau.

Klimt e il simbolismo nelle litografie tra ‘800 e ‘900

Gustav Klimt, protagonista del movimento che ha rivoluzionato l’arte austriaca, ha dipinto figure femminili indimenticabili e sensuali. Leader della c.d. “Secessione Viennese” ha creato delle composizioni di rara bellezza, con atmosfere che rimandano ad un mondo quasi onirico e fuori dal tempo. Nonostante la sua vita non sia stata particolarmente lunga, muore a 55 anni, la sua carriera artistica sarà molto prolifica e lo vede realizzare capolavori assoluti. Dal momento che raramente il pittore commentava le sue opere, è spesso difficile individuare il significato preciso dei suoi dipinti. Generalmente il tema centrale è il sesso e le donne. Si serve di questi temi per mettere in scena delle allegorie ricche di simboli e significati celati.

Il Simbolismo è particolarmente forte nelle opere iniziali ed è proprio in questo periodo che si colloca “Junius”. Klimt realizza la Tavola n.53 della serie di litografie per la rivista “Allegorien. Neue Folge”. L’editore era Martin Gerlach, che selezionò gli artisti più innovativi ed in voga della regione, per contribuire alla serie con temi differenti per ogni raccolta. L’ispirazione principale era l’ascesa del design modernista a Vienna. Ed è in questo clima che Klimt realizza la splendida tavola n.53. Al centro il profilo delicato di una donna che porta un’acconciatura classicheggiante, finemente messa in risalto dall’oro. Lo sguardo basso, assorto le conferisce quel senso di languidità e sensualità tipico delle figure femminili dell’artista.

“Junius”, Klimt e l’Allegoria della Scultura: il classico rivisitato in chiave Art Nouveau

Centrale nei lavori di Klimt è sempre e comunque, la figura femminile. Anche quando rappresentano figure allegoriche, le donne sono visibilmente ritratte da personaggi della vita quotidiana. Alcune volte si tratta di prostitute che vengono raffigurate con acconciature vaporose e trucco pesante, oppure sono rappresentate come femmes fatales, dai cui volti traspare una forza interiore straordinaria. Eleganza, sensualità, evanescenza. Queste le caratteristiche che troviamo nei dipinti a tema femminile. E sono le stesse caratteristiche che troviamo in “Junius”. Il volto di donna è circondato da una cornice e il tutto è a sua volta incorniciato da altre due figurine femminili a figura intera. Poggiano su di una specie di abaco in stile corinzio e ricordano le Cariatidi del Partenone di Atene.

Certamente meno rigide e dalle movenze più fluide ed in sintonia con lo stile dell’epoca, queste due figure femminili si “toccano” con fili di edera e si ricongiungono ad un’altra litografia della serie, forse la più conosciuta: “Allegoria della Scultura”. È questo un po’ il tema che ha ispirato Klimt nella realizzazione di questi quattro disegni. Tutti in bianco e nero, con solo alcuni particolari accentuati dall’uso magistrale della foglia d’oro. La sensualità femminile è un tema estremamente ricorrente nell’opera di Klimt. Da questo punto di vista il pittore è un innovatore, perché quello da lui proposto non è un nudo fine a sé stesso, come già rappresentato da tanti artisti nel passato, ma trattato in maniera allusiva, con sfondo ed allusioni puramente erotiche e sessuali. 

Ilaria Festa