Il candidato del Partito Democratico Joe Biden ha preso una decisione storica: candidare come Vicepresidente una donna non bianca, Kamala Harris. Biden aveva chiarito fin da subito che avrebbe scelto una donna. La scelta era tra Susan Rice (ex consigliera della sicurezza nazionale) e Kamala Harris (senatrice della California). Secondo alcuni, la scelta di una donna non bianca è stata una scelta ruffiana da parte di Biden in seguito all’uccisione di George Floyd, ma sicuramente il nome di Harris, non è nuovo all’interno del partito democratico.

Chi è Kamala Harris?

Kamala Harris nasce il 20 ottobre del 1964, a Oakland, California. Ha origini miste: il padre è un economista giamaicano, la madre un’endocrinologa indiana, ma lei preferisce definirsi, giustamente, americana.

Dopo molti anni di studi giuridici, nel 1998 inizia a lavorare per la Procura di San Francisco. Durante questo impiego iniziò le sue prime battaglie, affinchè i minori venissero processati in tribunali minorili, e non dalla Corte Superiore.

Nel 2008 Harris si candida come procuratore generale della California, ottenendo un grande consenso durante le primarie.Nel 2011 è ufficialmente la prima donna non bianca a diventare procuratore generale della California, scansando i suoi avversari uomini. Kamala Harris è sempre stata vista come una paladina delle minoranze, e una degna avversaria di Trump, grazie alle sue ottime capacità dialettiche. Nel 2019 ha risposto per le rime proprio a Joe Biden, durante un dibattito televisivo, rinfacciandogli di aver ostacolato il servizio di autobus per far uscire i bambini afroamericani dai loro quartieri, e aiutarli nell’integrazione. Purtroppo Kamala Harris si è ritirata il 3 dicembre, senza partecipare realmente a una prova elettorale.

Le sue posizioni politiche sono sempre state progressiste, per quanto riguarda la comunità LGBTQ, mentre si è esposta in modo molto controverso sulla pena di morte o le violenze della polizia. Angela Davis, infatti, si è dichiarata delusa dalla scelta di Biden, dichiarando che:

“We can’t forget that she did not oppose the death penalty,and we can’t forget some of the real problems that are associated with her career as a prosecutor.

La scelta di Joe Biden è un duro colpo a Trump

Dobbiamo ammettere che molti uomini di potere, spesso, quando si trovano di fronte a una donna in politica, sembrano regredire all’adolescenza.  Tornano a essere quel bulletto che infilava le matite nelle magliette delle ragazzine. In Italia abbiamo avuto Berlusconi, in America hanno Trump, che non riesce ad accettare la possibile elezione di Kamala Harris. Ha cercato in tutti i modi di far capire agli elettori che una donna figlia d’ immigrati non potesse soggiornare alla Casa Bianca. Tutto questo è incostituzionale: Kamala Harris è nata in America, si definisce Americana, e può essere eletta. Fallita questa strategia, la sua consulente di campagna elettorale Jenna Ellis, prese in giro Harris, paragonandola a Marge Simpson, la quale ha risposto per le rime.

Marge Simpson risponde a Jenna Ellis, che usa il suo personaggio come insulto.

Kamala Harris è davvero una paladina delle minoranze?

Due grandi problemi dell’America sono sicuramente il sistema carcerario e il razzismo, e sono due cose strettamente collegate tra loro. Kamala Harris è una donna non bianca, figlia d’immigrati, ma è stata per moltissimi anni dalla parte di chi processava e incarcerava ingiustamente, altre persone nere, magari non fortunate quanto lei. Nonostante nell’ultimo periodo sia scesa in piazza a manifestare per Black Lives Matter, in molti hanno reagito alla scelta di Joe Biden affermando che “Kamala is a cop“. Infatti, mentre oggi abbraccia la lotta per la legalizzazione della Cannabis, ha contribuito ad arrestare molti afroamericani per crimini legati alla droga, e non si è fatta scrupoli a difendere la pena capitale in California. Sia la lotta alla droga che la pena di morte, sono stati storicamente dei pretesti per proseguire la segregazione razziale negli USA, e sapere che una donna afroamericana ha contribuito a questi meccanismi è un duro colpo.

Noi Brave crediamo che la moralità e il senso di giustizia non siano legati al sesso o al luogo in cui nasciamo. Non ci stancheremo mai di ribadire che non basta essere donne per essere femministe e non basta essere neri per essere antirazzisti. Non possiamo scegliere dove e come veniamo al mondo, ma allearsi o meno con le minoranze, è una scelta, che Harris non sempre ha fatto.