Il lockdown non ha stimolato gli incontri con i partner ma ha affossato la domanda di preservativi. A dirlo Goh Miah Kiat, amministratore delegato del gigante Karex, una delle maggiori industrie di preservativi al mondo. Ad affossare il mercato dei contraccettivi la chiusura di alberghi e la diminuzione della distribuzione ad opera dei governi mondiali concentrati sui vaccini
Il Covid e l’industria dei preservativi
In un’intervista Goh Miah Kiat, amministratore delegato del gigante Karex, ha spiegato come il Covid abbia affossato l‘industria dei preservativi. Il lockdown non ha di certo favorito l’acquisto di contraccettivi con la chiusura di alberghi e motel. A questo si aggiunge, spiega Kiat, una riduzione della distribuzione di preservativi del mondo. “Gran parte dei preservativi è distribuita dai governi di tutto il mondo, che hanno ridotto la distribuzione in modo significativo durante il Covid-19”, fa sapere il Ceo di Karex. “Ad esempio, nel Regno Unito, il sistema sanitario nazionale ha chiuso la maggior parte delle cliniche non essenziali a causa del Covid, e anche quelle per il benessere sessuale, che distribuiscono preservativi, sono state chiuse”, continua Kiat.
La piccola ripresa e i guanti in lattice
Adesso, dopo due anni, l’industria dei preservativi sembra essere in ripresa con gli stabilimenti Karex che lavorano a ritmo quasi normale. Tuttavia, spiega Kiat, “è probabile che la domanda per il mercato delle gare d’appalto continui ad essere debole, poiché i finanziamenti governativi rimangono invece concentrati sulla protezione dei vaccini anti Covid-19”. Ecco perchè la Karex ha deciso di reinventarsi lanciandosi nel mercato dei guanti in lattice che sono fabbricati con materiali e tecnologie simili ai contraccettivi. La produzione sarà avviata entro la fine dell’anno in Thailandia.
Stefano Delle Cave