C’è chi li compara instancabilmente agli Oasis per influenze e per vicinanza geografica, chi non saprebbe descrivere che genere di musica fanno e chi li ama per la loro capacità di assorbire tanti elementi di generi diversi in uno stile proprio che possiamo apprezzare in vari momenti della loro discografia. Forti di ciò, i Kasabian sono ormai sulla cresta dell’onda da più di venti anni. Il 7 Maggio 2012 usciva “Man Of Simple Pleasures“, uno di quei brani che li accostano proprio alla band dei fratelli Gallagher.
Kasabian – Il tema di “Man Of Simple Pleasures”
Il brano è l’ultimo estratto dal quarto album in studio della band inglese, “Velociraptor!” (2011). In esso sono presenti brani dalle sonorità elettroniche, altri sono riconducibili al rock psichedelico e poi ci sono i pezzi classic rock, come “Goodbye Kiss” che in Italia è diventata famosissima o, per l’appunto, “Man Of Simple Pleasures“.
Qui, infatti, c’è la chiara intenzione di rimettere al centro la chitarra nei giri lontanamente country che restituiscono un ritmo blando, orecchiabile.
Sergio Pizzorno, il chitarrista e compositore della band,racconta che il testo parla di un ragazzo e della sua voglia di fare una cosa semplice come andare a pescare. Semplicità è la parola chiave nel testo, nel sound e nel video: questa è la tipica canzone da ascoltare mentre ce ne stiamo su un prato a goderci il Sole in una bella giornata di primavera o per acquietare una mente annebbiata da tanti pensieri. Ma questa voglia di semplicità scaturisce anche da una contrasto che il protagonista sente sulla propria pelle:
“For all of my life, I’ve been treated like a fool / but I’m no one’s fool”.
Una dichiarazione liberatoria, ma senza rabbia: quel che importa è sapere di essere libero e far trasparire questa sensazione sia attraverso le parole che attraverso la musica con arrangiamenti che esaltano una chitarra in stile britpop . La voce di Tom Meighan, poi, ci guida nell’esplorazione dei pensieri del protagonista che non vuole dare ascolto alle parole pesanti che arrivano alle sue orecchie ma solo avere la gioia di bere il suo whisky e procedere leggero per la sua strada.
Il videoclip
Nel video, rilasciato tre settimane prima del singolo, compare un ragazzo che porta con sé una mazza da baseball. Sulle spalle del ragazzo si susseguono le parole del testo, mentre percorre le strade della città in bicicletta per tutta la durata del video finché lo vediamo usare la mazza da baseball nel finale. Il bianco e nero quasi cinematografico e gli ambienti spogli delle inquadrature si ricollegano all’idea di semplicità già evocata da testo e musica in questo pezzo dei Kasabian che con “Velociraptor!” si sono confermati in piena ascesa internazionale, riscontrando un successo ancora maggiore con i successivi “48:13” e “For Crying Out Loud“.
Francesca Staropoli