Kate Winslet, la nuova diva di Hollywood

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Di Redazione Metropolitan

Kate Winslet - Photo credit: Casey Curry/Invision/AP
Kate Winslet – Photo credit: Casey Curry/Invision/AP

Dopo il successo mondiale di Titanic, Kate Winslet ha immediatamente scelto il percorso più inaspettato e in salita. Anziché cavalcare l’onda della fama, ha preferito sfruttare la sua visibilità per intraprendere una carriera nel cinema indipendente. Da europea, figlia di attori di teatro, poco interessata al divismo hollywoodiano, c’era quasi da aspettarselo. Ciò che stupisce è che Hollywood non abbia mai veramente rinunciato a lei, facendone un’anti-diva o una nuova diva del tutto.

Kate Winslet nel Pantheon hollywoodiano: l’Oscar e ciò che ne segue

Winslet ha ricevuto in tutto finora sette nomination agli Oscar, con buona probabilità che l’ottava arrivi per Ammonite (Francis Lee, 2020). Ha vinto l’atteso Academy Award come Miglior Attrice Protagonista nel 2009, per The Reader – A voce alta (Stephen Daldry) ma è inusuale come il premio abbia influito sulla sua carriera.

Kate Winslet e Saoirse Ronan in Ammonite (Francis Lee, 2020) - Ph. credit: web
Kate Winslet e Saoirse Ronan in Ammonite (Francis Lee, 2020) – Ph. credit: web

La statuetta dorata, massima espressione dell’industria hollywoodiana, non ha mai intaccato propriamente l’essenza dei ruoli scelti da Kate Winslet. Negli ultimi dieci anni ha mantenuto un evidente equilibrio tra le sue opzioni. Così se da un lato accetta, per esempio di entrare nella saga fantascientifica di Divergent (2014 e 2015), dall’altro la ritroviamo in grandi film d’autore come Carnage (Roman Polanski, 2011).

Winslet e la sua posizione di eccentricità

Scorrendo la sua filmografia, soprattutto nell’ultimo decennio, lavora con Steven Soderbergh (Contagion,2011) ma anche Woody Allen (La ruota delle meraviglie, 2017), nonostante le recenti dichiarazioni. Lavora spesso, cioè, con registi che già si trovano in una posizione di eccezionalità all’interno del sistema hollywoodiano. Quindi anche quando lavora nell’industria lo fa seguendo un principio di eccentricità, di diversificazione del suo percorso.

Kate Winslet, La ruota delle meraviglie - Ph. credit: web
Kate Winslet, La ruota delle meraviglie – Ph. credit: web

Certo, non tutti i film riescono nell’intenzione. Particolarmente fallimentare, da questo punto di vista, è Collateral Beauty (David Frankel, 2016). Un film corale molto apprezzato dal pubblico ma pressoché stroncato all’unanimità dalla critica. In questo caso Kate Winslet è in un certo senso sminuita, sfruttata dall’industria commerciale per la sua immagine, per la sua presenza. Di fatto, però, nel film è un’ombra che non rende giustizia alla sua lunga carriera.

È un’attrice che spicca in ruoli intimi e complessi, meglio se stridono con la dolcezza del suo volto, come nell’indimenticabile Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Michel Gondry, 2004) o come si preannuncia il film di Francis Lee, accanto a un’altra antidiva che può essere definita sua erede, Saoirse Ronan.

Kate Winslet, Eternal Sunshine of the Spotless Mind - Ph. credit: web
Kate Winslet, Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Ph. credit: web

Tuttavia non può che incuriosire la sua presenza in un grande blockbuster di prossima produzione. Siamo impazienti di vedere, infatti, anche la sorprendente riunione di Kate Winslet con James Cameron, poiché il regista l’ha inclusa tra i nuovi personaggi di Avatar 2, in uscita nel 2021.

Articolo di Valeria Verbaro

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