A Saint Louis, il 24 ottobre 1947, nasceva l’attore e comico statunitense Kevin Kline. Con 5 candidature ai Golden Globe e 2 ai Premi BAFTA, il magistrale interprete, anche teatrale, ha vinto tre Tony Award per il suo lavoro a Broadway. E si è aggiudicato nel 1989 il premio Oscar come miglior attore non protagonista per “Un pesce di nome Wanda“. Festeggiamo i 74 anni di uno tra i migliori attori e comici hollywoodiani, elencando brevemente i ruoli iconici della sua prolifica carriera cinematografica.

Kline può vantarsi di essere uno dei pochissimi attori in tutta la storia degli Academy Award a vincere un Oscar per un ruolo comico. Duttile ed eclettico, ha un passato come attore shakespeariano che ama mutare cadenze, inflessioni e generi.

“Alcuni dei personaggi che ho interpretato più volentieri erano dei presuntuosi proprio perché mi piace prendermi gioco di persone del genere”

Kevin Kline, dall’esordio all’Oscar fino ad oggi

Il suo primo grande film è La Scelta di Sophie (1982). Un debutto significativo che gli costa una nomination al Golden Globe nella categoria “miglior attore debuttante” per la sua performance. L’anno seguente, incontra per la terza volta il ruolo del Re dei Pirati nel musical “I pirati di Penzance” nella trasposizione cinematografica. Nel 1983 entra con Glenn Close e William Hurt nel cast del film “Il grande freddo” che lo consacra attore di successo, ma soprattutto dà inizio a un prolungato sodalizio artistico fra lui e il regista del film, il giovane Lawrence Kasdan. Con il regista lavora qualche tempo più tardi alla farsa italo-americana “Ti amerò… fino ad ammazzarti” (1990) con River Phoenix. 

Dopo averlo visto in “Charlot“, film biografico firmato Richard Attenborough, John Cleese decide di suggerirlo al regista Charles Crichton per la commedia “Un pesce di nome Wanda” (1988) con Jamie Lee Curtis. Kline accetta il ruolo di Otto West e ottiene non solo una nomination ai BAFTA come miglior attore, ma il tanto agognato Oscar come miglior attore non protagonista. Dopo qualche flop nei primi anni Novanta, nel 1997 la sua carriera è risollevata dal ruolo di professore omosessuale che non sa di esserlo in “In & Out“, per il quale viene candidato all’MTV Movie Award per il miglior bacio dato a Tom Selleck.

Un’altra delle sue interpretazioni migliori degli anni Novanta, è quella di Ben Hood nella trasposizione cinematografica del romanzo di Rick Moody “Tempesta di giacchio” (1997) firmata da Ang Lee. Nel 2013 invece è tra i protagonisti della commedia “Last Vegas” di Jon Turteltaub, che racconta l’addio al celibato di un gruppo di vecchi amici. E dopo “Dove eravamo rimasti” di Jonathan Demme, interpreta il live action Disney “La Bella e la Bestia” del 2017. L’ultimo ruolo che lo vede protagonista è quello nel film “Il nido dello storno” (The Starling) del 2021 diretto da Theodore Melfi.

Arianna Panieri

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