La rubrica “Esseri Unici” oggi racconta la storia di Keyvan Khosrovani architetto e designer iraniano. Nato a Teheran nel 1938 conseguì il master in architettura con lode presso l’Università di Teheran nel 1962. Lasciata la patria un anno prima della rivoluzione islamica come esule a vita ottenne la cittadinanza francese. Ottenuta una borsa di studio continuò a studiare per due anni all’Ecole Superieure Nationale des Beaux-Arts.
Nel 1964 allestì la sua prima mostra personale alla Maison Internationale de la Cite‘ Universitaire di Parigi. Un anno dopo collaborò con gli architetti britannici Jane Drew e Maxwell Frye al progetto dell’Università di Sheffield. In seguito trascorse un anno alla Facoltà di Architettura di Roma specializzandosi nel restauro di monumenti antichi. Dopo il suo ritorno in Iran sempre nel 1966 prese parte al primo festival d’arte a Shiraz: “Persepolis“.
Keyvan Khosrovani e haute couture per l’imperatrice Farah Diba
Fu lighting designer per l’illuminazione di Persepolis e dell’Hafezieh, struttura commemorativa eretta nella periferia nord di Shiraz, in Iran, in memoria del celebre poeta persiano Hafez. Inoltre fu progettista degli anfiteatri per il festival. Il suo profondo attaccamento alla cultura iraniana lo portò a promuovere la musica classica persiana per la televisione iraniana, e nelle vesti di produttore ideò nove programmi di concerti solisti di artisti iraniani. Per 13 anni fu il creatore pro bono del guardaroba ufficiale dell’imperatrice Farah Pahlavi.
Questo gli permise di far rivivere artigianato e tessuti iraniani, portandoli ad altissimo livello nella creazione di “The Exclusive Royal Haute Couture“. Contemporaneamente tra il ‘66 e il ‘67 aprì la sua prima boutique di abbigliamento giovanile, “l’Elegant 27“, un progetto condiviso con l’architetto Kamran Diba. A questa seguirono altre due boutique la “Number One” e “Miss Number One“, che ben presto divennero famosissime. Le creazioni di Keyvan rivoluzionarono il look della nuova generazione iraniana. Khosrovani successivamente donò quattro delle sue creazioni ideate per il guardaroba reale al Palais Galliera Musée de la Mode di Parigi.
L’arte e la cultura iraniana
La vena artistica di Keyvan era inesauribile e agevolmente passava dal creare linee di abbigliamento a lavorare come architetto. Così si dedicò ad un progetto che poi si rivelò quello di suo maggior successo il “Mehmansaray Nayin“. Una locanda realizzata per il Ministero del Turismo situato sulla strada principale tra Esfahan e Yazd. Ispirato all’architettura tradizionale locale, fu costruito da artigiani locali, con materiali antisismici. Tempo dopo, progettò la residenza della sua famiglia a Farmanieh e come interior design per il palazzo del Consolato a San Francisco nel 1968.
Mentre era in esilio a Parigi completò come architetto non pagato il progetto “Shabestan“, lo spazio sotterraneo che di solito si trova nell’architettura tradizionale delle moschee, case e scuole nell’antico Iran, nella Grande moschea di Parigi. Un monumento storico del 1924 per la Repubblica Islamica. Più tardi si dedicò alla preservazione dei quartieri storici di Teheran, tra cui Oudlajan, nel quale diede vita alla sua mostra di strada con l’allestimento dei suoi schizzi architettonici nell’estate del 1977. Ancora oggi Khosrovani continua le sue attività culturali per promuovere il patrimonio artistico e culturale iraniano.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina ( Abito realizzato da Keyvan Khosrovani) photo credit:thetehrantimes.com