Diventare una stella di Hollywood non è mai facile. Non lo è nemmeno diventarlo recitando, a partire dagli anni ’80, in pellicole a cavallo tra il surreale e l’onirico. Né lo è diventare una delle star preferite di un regista come David Lynch. Ma Kyle MacLachlan ci è riuscito, e da metà anni ’80 è ormai il pupillo (insieme alla controparte femminile Laura Dern) del regista.

Sotto l’occhio di David Lynch: così la carriera di Kyle MacLachlan ebbe inizio

Il sodalizio tra attore e regista comincia nel 1984, e così la carriera stessa di Kyle MacLachlan. La ripercorriamo di seguito attraverso una monografia di quelle opere in cui è stato diretto proprio da Lynch.

Dune (1984)

Francesca Annis (Lady Jessica) e Kyle MacLachlan in "Dune" - immagine web
Francesca Annis (Lady Jessica) e Kyle MacLachlan in “Dune” – immagine web

Il film che segna l’inizio della carriera di Kyle MacLachlan e la collaborazione con David Lynch è Dune, un lungometraggio di fantascienza tratto dal romanzo omonimo di Frank Herbert.
L’attore è alla sua prima prova recitativa in assoluto, ma grazie alla fiducia (e all’intuito) del regista ricopre fin da subito il ruolo di protagonista, rivestendo i panni di Paul Atreides, un giovane nobile minacciato di morte per via delle sue visioni profetiche.
Kyle MacLachlan venne scelto, sconosciuto, tra oltre cento attori. La sua conoscenza del romanzo lo aiutò moltissimo nel restituire la complessità della parte del giovane rampollo.

Nonostante l’impegno di David Lynch al fine di rendere il film il più veritiero possibile (le astronavi sono tutte a grandezza reale, mentre per la realizzazione delle creature extraterrestri venne chiamato Carlo Rambaldi, il “papà” di E.T.), l’opera fu un fiasco, riuscendo a malapena a rientrare nel budget impiegato per la realizzazione.

Velluto blu (Blue Velvet, 1986)

Kyle MacLachlan e Isabella Rossellini in una scena del film - immagine web
Kyle MacLachlan e Isabella Rossellini in una scena del film – immagine web

Una storia pregna di misteri e corruzione quella di Velluto blu, i cui temi anticiperanno i successivi lavori di David Lynch. Ritornano infatti gli abusi sulle donne, le piccole cittadine in cui si celano torbidi segreti e, a livello scenografico, l’utilizzo di tende rosse in scene chiave.
Qui, inoltre, Kyle MacLachlan interpreta Jeffrey Beaumont, un giovane che, indagando su un delitto di partenza, scopre una serie di segreti riguardanti la sua cittadina.
Suona davvero familiare…

I segreti di Twin Peaks (Twin Peaks, 1990-91)

Frank Silva (BOB) e Kyle MacLachlan (Dale Cooper) in una scena di Twin Peaks - immagine web
Frank Silva (BOB) e Kyle MacLachlan (Dale Cooper) in una scena di Twin Peaks – immagine web

Alle ore 11:30 del 24 febbraio 1990 l’agente dell’F.B.I. Dale Cooper entra in macchina nella cittadina di Twin Peaks, recentemente sconvolta dal ritrovamento sulle sponde del lago del cadavere della sedicenne Laura Palmer. Questo brevissimo plot cambierà per sempre le sorti della serialità televisiva.

Con Twin Peaks David Lynch fa entrare prepotentemente il suo stile surreale, onirico e grottesco nelle case di tutto il mondo, che al contempo si affeziona al personaggio interpretato da Kyle MacLachlan, l’agente speciale Dale Cooper, che con il suo intuito e la sua simpatia ci ha fatto addentrare nei meandri più oscuri della cittadina più famosa della televisione.

Fuoco cammina con me (Fire walk with me, 1992)

Sempre l'agente Dale Cooper in "Fuoco cammina con me" - immagine web
Sempre l’agente Dale Cooper in “Fuoco cammina con me” – immagine web

Il successo anni ’90 di Twin Peaks ebbe purtroppo vita breve. Il mantra “Chi ha ucciso Laura Palmer?” attorno a cui ruotava tutta la serie divenne troppo stretto, poiché fin troppe erano le richieste dei fan per scoprire l’assassino della ragazza. La serie ebbe dunque una conclusione frettolosa, e i fan ben presto persero interesse. Dopo solo un anno, il successo di Twin Peaks sembrava un lontano ricordo.

Ma il genio di David Lynch non accennava ad esaurirsi, e la collaborazione con Kyle MacLachlan portò ancora una volta a risultati esplosivi. Chiudendo la serie con il cliffhanger più lungo (e sorprendente) della storia della televisione, e con la frase “Ti rivedrò tra 25 anni” che aleggiava nell’aria, il regista si mise al lavoro su un prequel: Fuoco cammina con me, in cui Dale Cooper si ritrova ad indagare su un altro delitto in tutto e per tutto simile a quello di Laura Palmer, che viene per la prima volta mostrato nei dettagli.
La storia, narrata dal punto di vista dell’agente Cooper, creò, per i 25 anni successivi, un culto e un hype non indifferenti.

Twin Peaks (2017)

"Ti rivedrò tra 25 anni". Dale Cooper torna sui teleschermi nella terza stagione di Twin Peaks, datata 2017 - immagine web
“Ti rivedrò tra 25 anni”. Dale Cooper torna sui teleschermi nella terza stagione di Twin Peaks, datata 2017 – immagine web

Nel 2017, 25 profetici anni dopo Fuoco cammina con me, va in onda la terza, enigmatica e meravigliosa stagione di Twin Peaks, in cui ritroviamo il nostro agente Cooper, ormai garanzia e presenza importantissima in questo universo, alle prese con ciò che si era a sua volta lasciato indietro con l’ultimo episodio della seconda stagione della serie.
La quale, però, concretamente allo stile di Lynch, non risolve alcun mistero precedente; semmai, ne aggiunge di nuovi, alimentando ulteriormente una curiosità trentennale che non dà il minimo accenno di volersi attenuare.

Chiara Cozzi

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