Nel 2018 è stata prodotta una Barbie dedicata alla calciatrice Sara Gama, capitano della Juventus e della Nazionale italiana femminile.
L’abbiamo vista in tutte le sale possibili ed immaginabili. Barbara Millicent Roberts, meglio conosciuta semplicemente come Barbie, ha infatti intrapreso ogni carriera esistente sulla faccia della Terra. Dalla coltivatrice di api, alla prima astronauta sulla Luna; dal vigile del fuoco, alla presidentessa degli Stati Uniti. Per non parlare poi della versione George Washington (sì, esiste davvero). Eppure all’appello qualcosa ancora mancava: il modello che giocasse a calcio. E così nel 2018 è stata creata la Barbie ispirata a Sara Gama, capitano della Juventus e della Nazionale femminile italiana.
Perché proprio Sara Gama?
Sara Gama è il perfetto esempio di forza, caparbietà, tenacia e spirito di sacrificio. Non a caso la scelta è ricaduta proprio su di lei, come anche testimoniato al tempo dallo slogan della Mattel (l’azienda produttrice della bambola), che, omaggiando la principale caratteristica della talentuosa calciatrice, così recitava sui Social: “Siamo orgogliosi di presentarvi la nuova Barbie ispirata a Sara Gama, capitano della squadra femminile della Juventus e della Nazionale femminile italiana. Una grinta in grado di ispirare ogni bambina a perseguire sempre i propri sogni!”. Grinta. Quella stessa incredibile grinta che ogni giorno Sara riversa sul rettangolo verde, erigendosi a invalicabile baluardo difensivo della propria squadra. Una grinta incrollabile che ha saputo dimostrare anche nella vita di tutti i giorni di fronte ai tantissimi pregiudizi che purtroppo ancora oggi affollano la mente delle persone più ignoranti. La sua storia di dedizione per realizzare i propri sogni, ma anche di “integrazione”, a causa del colore della sua pelle per via delle origini congolesi del padre, è diventata la portavoce universale di molte altre storie di ragazzine che, come lei, nonostante le difficoltà, cercano in tutti i modi di ripercorrere la sua strada.
Calciatrice, ma non solo…
Ed oltre ad essere una eccezionale professionista sul campo, di cui il nostro Paese può gloriosamente vantarsi, la rocciosa giocatrice triestina è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Udine (parla infatti quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo). Mens sana in corpore sano, non per niente predicavano gli Antichi. In più, ricopre anche il ruolo di consigliera federale FIGC e presidente della commissione “Sviluppo Calcio Femminile”. Un biglietto da visita di tutto rispetto.
Dunque, possiamo senza dubbio affermare che oggi Sara Gama rappresenta a tutti gli effetti un simbolo di speranza e determinazione per chiunque. Un faro di inestimabile importanza per le future generazioni, femminili e multietniche, che decideranno di sfondare in questo meraviglioso sport, sbaragliando ogni stupida intolleranza. Sessista o razziale.
Ma è mai possibile che un semplice balocco dalla pettinatura afro e le scarpe coi tacchetti ai piedi, anziché le classiche Louboutin tacco ‘16’, contenga tutte queste valenze così significative sotto il suo lucido manto di plastica? Beh, decisamente sì.
Tartaglione Marco