La bestemmia di Denis Dosio al Gf Vip, possibile squalifica

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Di Redazione Metropolitan

La quinta edizione del reality dei vip è stata condita anche da quella che, da più parti, è stata interpretata come una bestemmia di Denis Dosio.

A pronunciarla appunto, è stato il più giovane del gruppo, la mascotte di questa edizione. Era notte inoltrata e il gruppo si trovava ormai già a letto e con le luci spente, quando il concorrente ha pronunciato la frase incriminata che gli potrebbe causare la squalifica dal gioco. Denis Dosio è il concorrente più giovane di tutta la storia del Grande Fratello. Di mestiere influencer, il ragazzo sogna di diventare attore. La sua permanenza al GF Vip, però, potrebbe interrompersi prima del tempo. Nella notte, il “Vippone” ha imprecato e il tutto non è sfuggito ai telespettatori: il video della bestemmia è virale.

Ecco che cos’è successo: Denis Dosio e la bestemmia

“Dio…”, ha detto il giovane influencer di origini brasiliane durante un racconto. Una locuzione che gli è venuto spontaneo usare, forse perché facente parte del suo vocabolario quotidiano all’esterno della Casa. Questa parola sarebbe, infatti, stata sentita e percepita anche da altri coinquilini che avrebbero sentito tutto quanto per poi cercare, nel limite del possibile, di mascherare il tutto con l’obiettivo di aiutarlo.

A rendersi conto della bestemmia non è stato solo il popolo social, ma anche i “Vipponi”. Tutti, infatti, appena hanno sentito Denis pronunciare la bestemmia, sono esplosi in un “Nooo, nooo“. Per interrompere la scena, i concorrenti si sono affrettati a darsi la buona notte, con la speranza di essere stati abbastanza bravi da soffocare l’imprecazione.

Ma il Grande Fratello è irremovibile in questo senso e in quasi tutte le edizioni, dal 2000 in poi, c’è stato un eliminato per bestemmia. Certo, in passato e senza i social era forse più facile eludere i telespettatori, che non avevano gli strumenti di oggi. Adesso i video si trovano facilmente sui social, è più facile registrare grazie alle potenzialità dei telefoni e delle smart tv e quindi quasi più nulla passa al controllo della polizia dei social.