Esteri
Tendenza

“La Chiesa russo ortodossa, appoggiando la guerra, ha perso l’Ucraina”

La situazione in Ucraina è critica anche dal punto di vista religioso. L’ex direttore della rivista del Patriarcato, il giornalista Serghei Chapnin, ci spiega perché. “La Chiesa russo ortodossa, appoggiando la guerra, ha perso l’Ucraina e rischia di trovarsi in un isolamento internazionale nel mondo cristiano”.

Il rifiuto di commemorare Kirill e il suo isolamento

Così spiega Chapnin dagli Stati Uniti. “È ancora difficile vedere nel dettaglio cosa sta accadendo all’interno della Chiesa russa. Ma per ora possiamo osservare tre tendenze principali. In primo luogo, il massiccio rifiuto di migliaia di parrocchie in Ucraina di commemorare il patriarca Kirill nelle liturgie. Nei giorni della guerra, il Patriarca non ha letteralmente mosso un dito per sostenere il suo gregge e di conseguenza ha perso l’Ucraina. Né a lui, né a coloro che verranno dopo di lui, potrà più essere restituita”.

Nessuno ha condannato l’operazione in Ucraina

Chapnin così continua: “In secondo luogo, assistiamo al completo crollo morale del Patriarca e dell’intero episcopato della Chiesa russa. Nessun vescovo in Russia ha condannato pubblicamente la guerra, confermando così che la Chiesa è in una posizione subordinata allo Stato e non ha e non vuole avere una voce indipendente. Non mi stupirei se, dopo l’isolamento politico ed economico del Paese, anche la Chiesa russo ortodossa si trovasse in un completo isolamento internazionale. In terzo luogo vi è la perdita di fiducia nel Patriarca da parte di alcune parrocchie al di fuori della Russia e dell’Ucraina. Alcuni hanno ridotto o addirittura interrotto la commemorazione del patriarca Kirill in segno di solidarietà con l’Ucraina. Sono già apparse parrocchie che hanno annunciato che lasceranno il Patriarcato di Mosca, come quella di Nikolsky ad Amsterdam, una delle più importanti”. Conclude così Chapnin, esponendo quindi una situazione difficile anche dal punto di vista della cultura religiosa.

La Santa Russia di Kirill

Kirill ha di fatto benedetto l’operazione militare speciale russa. Chapnin sottolinea come il Patriarca non si sia espresso nei confronti della guerra, ed anzi, tratti l’Ucraina esattamente allo stesso modo del presidente Putin. Secondo il giornalista, il Patriarca russo voleva governare la più grande Chiesa ortodossa. La teologia politica che guida il Patriarca si ispira alla formula attribuita al mistico San Lorenzo (Lavrenty) di Chernigov. Questo recita che “Così come è impossibile separare la Santissima Trinità, il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, che sono un unico Dio, così è impossibile separare la Russia, l’Ucraina e Bielorussia: tutte insieme sono la Santa Russia“. Kirill, per molti anni, ha sviluppato e poi promosso il concetto di ‘mondo russo’, poi diventato giustificazione ideologica e religiosa per l’aggressione contro l’Ucraina.

Il giornalista è dell’opinione che per Kirill i rapporti col Papa non abbiano valore in sé, ma che ora teme di rimanere isolato. Da cristiano ortodosso, Chapnin spera comunque in una visita di Papa Francesco a Kiev. Ciò rappresenterebbe un atto eccezionale di pacificazione fondamentale. Il giornalista ne è convinto poiché crede che il nuovo assetto ecclesiale post-guerra, in Ucraina, si svolgerà senza alcuna partecipazione della Chiesa russo ortodossa.

Beatrice D’Uffizi

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