Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Prendiamo il nostro aereo e dall’America voliamo in Francia. Abbiamo deciso infatti di parlarvi di un film che ha vinto nel 2008 la Palma d’oro al Festival di Cannes. Una pellicola preferita a due importanti film italiani che riuscirono comunque a realizzare una splendida doppietta non senza qualche controversia. I film di cui stiamo parlando sono “Gomorra” e “Il divo”. A vincere Cannes quell’anno fu il film francese “La classe” di Laurent Cantet.
La classe e il mondo della scuola di Cantet
“La classe”, il cui titolo originale è “Entre les murs”, è tratto da un romanzo di François Bégaudeau che è anche protagonista del film. Bégaudeau è infatti un insegnante di scuola media che ha raccontato la sua esperienza facendoci fare un incredibile viaggio in nel mondo della scuola. Un mondo fatto di un’umanità che esce dalle mura scolastiche in cui è apparentemente rinchiuso proponendo riflessioni che riguardano tutta la società. Cantet per trasmetterci questo messaggio usa un metodo di racconto quasi documentaristico come si evince dalla realizzazione del film.
Il regista francese ha scelto di eseguire le riprese in tempo reale seguendo senza interruzioni Bègaudeau. Altre due macchine da presa erano puntate sui ragazzi della classe selezionati nell’arco di un’intero anno scolastico. In questo modo “La classe” ha acquistato una fortissima fluidità evidenziata da uno stile propriamente documentaristico che non induce in facili pessimismi e consolazioni. Viene fatti mostrata senza indugio l’importanza del mondo della scuola e al tempo stesso la sua complessità per chi la frequenta e per chi vi opera.
La doppietta italiana e la Palma d’oro francese
Era dal 1987, l’anno del trionfo di “Sotto il sole di Satana” di Maurice Pialat, che un film francese non vinceva la Palma d’oro. Ci è riuscito 31 anni dopo “La classe” conquistando la giuria allora presieduta da Sean Penn con il suo grande spaccato sociale. Bisogna dire però che quell’anno c’erano in concorso due cult nostrani. Nel 2008 infatti Matteo Garrone portò alla Croisette il suo “Gomorra” che raccontava perfettamente sul grande schermo l‘incredibile universo criminale svelato dalla penna coraggiosa di Roberto Saviano nel suo omonimo e famosissimo libro. Garrone rese le parole dello scrttore campano ancora più potenti attraverso sequenze dure e taglienti con il quale si guadagnò il Gran Prix.
Accanto a lui Paolo Sorrentino affascinava Cannes con il racconto ironico e inquientante del potere di Giulio Andreotti in “Il Divo” che vinse il premio della giuria. Nonostante la doppietta italiana fosse stata accolta con entusiasmo visto che non succedeva dal 1972 con il trionfo di Petri e Rosi, non mancarono diverse critiche. Ci fu infatti chi avrebbe preferito che a vincere la Palma d’oro fosse stato uno dei due italiani visto che “La classe” non raccontava, a dire dei detrattori, nulla di più del solito professore che conquista alunni difficili. Sorrentino e Garrone non se ne andarono a mani vuote rispettando la tradizione di Cannes che vede premiati molti film dall’impegno sociale. Dovettero però, per parte della critica, rinunciare a quello che forse sarebbe stato un meritatissimo premio in virtù forse di un film non allo stesso livello. Un lungometraggio che però, come affermò lo stesso Penn, evidentemente rispettava la volontà di “premiare film che non fossero premiati altrove“.
Stefano Delle Cave