La Juventus e la vita difficile della sua tifoseria ultras

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

La Juventus vince da 8 anni e mezzo consecutivamente, ma la sua tifoseria negli anni ha visto cambiamenti epocali con divisioni e riunioni importanti. Nel nuovo stadio invece si tifa tutti uniti nella stessa curva.

Ritorniamo con la nostra amata rubrica sulle tifoserie italiane, questa settimana ci addentriamo nel mondo del tifo organizzato della capolista Juventus.

Breve storia

Gli albori del tifo organizzato della “Vecchia Signora” risalgono alla prima metà degli anni ’70 con la fondazione dei gruppi Globetrotters, Venceremos e Autonomia Bianconera. All’epoca la posizione di questi gruppi era politicamente di sinistra estrema, da quel momento in poi si passa a fazioni apolitiche.

Nella prima avventura al Comunale (ora Grande Torino), a farla da padroni sono lo Juventus Club Filadelfia, lo J.C. Torin e il Primo Amore Umberto Sansoè. Il continuo attacco ai danni dei ragazzi di quest’ultimo gruppo, fa si che vengano fondati i Panthers, seguito a ruota dal Fossa dei Campioni, presideuto dal famoso Antonio Marinaro, conosciuto meglio come “Jacky l’ultras”.

La Juventus e i “Fighters”

La Juventus e gli ultras
La Curva Sud della Juventus. Credit agf

il 1977 è l’anno di uno dei gruppi più famosi di ultras bianconeri, i Fighters. A fondare questo gruppo è il conosciutissimo Beppe Rossi, il personaggio più importante nel mondo ultras juventino. I Fighters rimarranno il gruppo cardine fino alla fine degli anni ’80, con il proprio striscione sempre fisso al centro della Curva Filadelfia. L’importanza del gruppo relega i ragazzi della Fossa alla destra dei Fighters e a sinistra i Superstars, facendo scomparire i Panthers. Rossi portò lo stile inglese nel tifo juventino, portando un comportamento in stile british.

Nel 1984 i tifosi juventini organizzarono un’autentica invasione al St. Jakob Stadium di Basilea per la finale della Coppa delle Coppe vinta dalla Juve, dove il numero dei tifosi toccò le 50000 unità.

I Drughi

Tre anni dopo, dopo gli scontri di Firenze, venne sciolto e i suoi elementi si riuniscono nel gruppo Arancia Meccanica, nome che cambierà in Drughi a causa del carattere violento del film di Kubrick. Per circa 9 anni il gruppo dei Drughi è stato il più importante della Filadelfia, costruendo un grupp in grado di prendere di fatto il posto dei Fighters. Nel 1993 però, da una costola dei Drughi, riprende forma il gruppo dei Fighters che per i successivi anni contende il predominio della curva Scirea (Stadio Delle Alpi). Il posizionamento dei Fighters è alla destra dei Drughi, ma nel frattempo nasce il gruppo dei Viking Nab, fusione dei Viking di Milano e i N.A.B. di Gneova e Pavia. A questo punto anche i Fighters decidono di spostarsi in Curva Nord con il nuovo gruppo.

Dopo la vittoria della Champions League del 1996, i gruppi della Sud, con a capo i Drughi, prova a costituire un gruppo unico e unito della Sud, ma già dall’estate è chiaro che sia impossibile. Questo porta alla rifondazione dei Fighters e all’allontanamento dalla Curva Scirea dei Drughi, tornando solo nel 2005 in curva Sud, quando i Fighters (che cambia nome in Tradizione Bianconera e Antichi Valori nel 2005) si trasferiscono con i Viking nella Nord.

La Juventus e i Viking N.A.B.

Questi due gruppi nascono a Genova e Milano, con caratteristiche completamente diverse dagli ultras torinesi. Entrambi hanno connotazioni di stampo Hooligans, riuscendo però a costruire coreografie molto interessanti, soprattutto dopo la loro unione nei Viking-NAB. Questa unione ha dato il via al soprannome, da parte della polizia estera, di Black & White Supporters.

I Viking nascono a metà degli anni ’80 hanno, denotando connotazione antistrumentale, antiidolatrica e antiamicale; viaggiano sotto una forte radicalità di pensiero e una fede indistruttibile, condita da una forte propensione al viaggiare. Molto decisi nei pensieri e nei modi di agire.

La Juventus e gli ultras
Curva Sud Juventus Credit: nuovasocieta.it

I N.A.B invece sono uno degli zoccoli duri del tifo bianconero, la sua nascita risale al 1975 e prende il nome da una ispirazione portata dal gruppo nazifascista dei N.A.R. (Nuceli armati rivoluzionari). I Nuclei Armati Bianconeri hanno una forte base elitaria proveniente da Genova, ma dopo la parentesi dei Fighters decidono che per fare sul serio bisogna formare un gruppo ancora più forte, alleandosi con i Viking.

Fino al momento in cui la squadra non si è spostata all’Allianz Stadium, i Viking-NAB trovarono posto in curva Nord, garantendo dapprima un enorme apporto coreografico nelle partite importanti, successivemente hanno cominciato ad esserci costantemente.

Il nuovo stadio e la fine dei conflitti

Quando, nella stagione 2011/12, la Juventus comincia a giocare nel nuovo stadio di proprietà, tutti i gruppi delle due curve decisero di spostarsi con le proprie sezioni nella tribuna sud del medesimo impianto. Nello stadio sorto dalle ceneri del Delle Alpi, gli ultras hanno trovato nuova vita e sono decisamente migliorati in ogni loro aspetto. La collocazione dei gruppi è stata molto semplice: i Drughi e le sue sezioni nel secondo anello, i Fighters, i Viking, Nucelo 1985 (nato dopo la strage dell’Heysel) e Gruppo Marche al primo anello.

Gemellaggi e rivalità

Gli ultras della Juve non hanno gemellaggi con tifoserie italiane, ne hanno avute in passato con Avellino e Piacenza ad esempio. Le uniche amicizie, la curva bianconera, le ha all’estero con l’Ado Den Haag nel campionato olandese, con il Legia Varsavia in Polonia, con l’Elche in Spagna e il Notts County in Inghilterra, società con cui condivide i colori sociali.

Sono molteplici le rivalità invece, a partire da quella storica con gli “odiati” interisti, con cui non si è mai riusciti a trovare una tregua, soprattutto dopo il caso Ronaldo. La rivalità con l’Inter è in assoluto la più sentita, senza ombra di dubbio, specialmente dopo i fatti di Calciopoli. Per ragioni campaniliste, invece, i tifosi bianconeri non possono vedere i tifosi e la squadra con cui condividono la città, il Torino. Odio cresciuto per i presunti furti ai danni non solo dei granata, ma anche quelli perpetrati in generale negli anni a tutte le società italiane.

Due rivalità invece sono rispuntate negli ultimi anni, quelle con il Milan (post Calciopoli) e con il Napoli, specialmente nell’ultima decade in cui la sfida scudetto ha visto spesso coinvolte entrambe. Dagli anni ’80 è sempre più sentita la rivalità tra i bianconeri e la Roma, dovuta soprattutto a decisioni arbitrali molto contestate negli anni, ai danni dei giallorossi, ovviamente secondo i tifosi romani.

Il “caso” di Baggio

La Juventus e gli ultras
Roberto Baggio torna in panchina dopo aver raccolto la sciarpa lanciata dai tifosi della Fiorentina, Fiorentina-Juventus 1990/91. Credit: wikipedia.org

C’è invece una rivalità che ogni anno cresce sempre di più, ma nasce agli inizi degli anni ’80, precisamente nella stagione 1980/81. Stiamo parlando della Fiorentina, tifoseria a cui ancora non va giù lo scudetto “rubato” in quella stagione. Ma questo è cresciuto dopo l’acquisto da parte dei bianconeri negli anni ’90, del “Divin Codino” Roberto Baggio, idolo della tifoseria Viola.

Alla fine della stagione 1989/90, Roberto Baggio era ormai riconosciuto come uno dei giocatori più forti del panorama calcistico. Erano tante le squadre che lo cercavano, anche in Italia e i tifosi della Fiorentina erano ormai consci che avrebbero visto il fenomeno andare via. La tifoseria chiese solo una cosa nonostante le proteste di piazza, di non vendere il loro idolo all’odiata Juventus. Il presidente Pontello nonostante le richieste della tifoseria, accetta la proposta della Juventus e cede il giocatore. Baggio si sente tradito dal presidente, a cui aveva ripetuto più volte di non voler andare a Torino, ma con suo grande malumore si accasa alla corte degli Agnelli.

Durante la conferenza di presentazione gli viene messa al collo una sciarpa bianconera che lui però getta via; ma fu solo il primo gesto che fece indispettire la tifoseria juventina. Il suo procuratore, Antonio Caliendo, all’epoca disse che bisognava capire il ragazzo, perchè era come se fosse stato strappato dalle braccia della madre. Nella prima partita contro la sua ex squadra, Baggio si rifiuta di tirare un rigore, giustificando il gesto dicendo che il portiere Viola, Mareggini, lo conosceva troppo bene. Ad inasprire il tutto, al momento della sostituzione, Baggio raccolse una sciarpa che i tifosi fiorentini gli lanciarono, tirandosi così addosso tutti le ire degli juventini.

Questo porta ancora oggi molti tifosi della Juventus a non ricordare di buon grado Baggio, per molti italiani invece rimane uno dei giocatori più forti di sempre che ha fatto emozionare milioni di persone.

PER TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AUTORE

https://www.facebook.com/gabriele.due?ref=bookmarks

@GlaspinaOff

Seguici su:

https://www.facebook.com/metropolitanmagazineitalia/

@MMagazineItalia