La Red Bull ha deciso che la Honda sarà il suo fornitore motoristico per il biennio 2019-2020.

La Red Bull nel suo debutto in Formula 1 dal 2007 fu motorizzata dalla Renault, vincendo quattro titoli iridati con il produttore francese dal 2010 al 2013, ma il rapporto fra le due parti si è deteriorato con l’arrivo dell’era ibrida.

La Red Bull, nel 2015 chiese il “divorzio” al costruttore francese a metà del 2015, ma non fu in grado di trovare un partner alternativo e decise di rimanere ancora con la Renault, ma con un nuovo accorso che vide le unità motrici sotto il marchio TAG Heuer.

Nel frattempo, la Honda è tornata in Formula 1 nel 2015 con il ritorno della McLaren, ma tra problemi di affidabilità e di prestazioni, le sue prospettive furono compromesse.

Dopo l’ennesima stagione “fallimentare” con la Honda, la McLaren decide di abbandonare il suo motorista nel 2017, dopo che per il secondo anno su tre terminò il campionato in nona posizione (avanti solo alla Sauber).

La Toro Rosso (scuderia satellite della Red Bull), ha invece adottato il fornitore di power unit abbandonato dalla McLaren per il mondiale 2018 ancora in corso, raggiungendo il miglior risultato per la Honda da quando è ritornata in Formula 1 con Pierre Gasly che nel GP del Bahrein ha concluso in quarta posizione, ad un passo dal podio.

L’uso di due unità motrici diverse (Renault e Honda) da parte di Red Bull e Toro Rosso, ha permesso di confrontare i dati raccolti e confrontarli e ciò ha portato la squadra madre a prendere una decisione per il 2019 a favore del motorista giapponese.

Sarà la prima volta dal suo ritorno in Formula 1 per la Honda fornire due team, anche se il costruttore giapponese aveva previsto di affiancare sia la McLare che la Sauber per il 2018, prima della cessazione di ambedue operazioni.

Ora per la Red Bull dopo aver risolto la questione motorista 2019 (-2020), non resta altro che risolvere la questione contrattuale del pilota Daniel Ricciardo.