La Regina Elisabetta II è morta, purtroppo è arrivato l’annuncio ufficiale, dopo una giornata di attese e tensioni

È morta Elisabetta II, la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth. Aveva 96 anni.

Il decesso si è verificato oggi, giovedì 8 settembre. Qualche ora prima i medici si erano detti preoccupati circa le sue condizioni di salute e hanno chiamato a raccolta tutti i suoi familiari che si sono precipitati al castello di Balmoral, in Scozia, dove Elisabetta si trovava per le sue vacanze estive.

I giornalisti della Bbc, che ha cambiato tutta la programmazione per seguire in diretta gli aggiornamenti sulle condizioni di salute della regina Elisabetta, sono tutti vestiti in nero, come richiede il protocollo.

Secondo quanto riportano numerosi media britannici si tratta di uno dei passaggi previsti dal piano ‘London Bridge is down’ messo a punto per la morte della sovrana. 

L’ascesa al trono della Regina e la storia del suo Regno

Elizabeth Alexandra Mary – più comunemente nota come Regina Elisabetta – arriva a ricoprire la carica più importante della monarchia inglese in maniera più che mai rocambolesca, dato il suo essere donna e figlia del fratello a cui non sarebbe spettata la corona. Il padre Albert, infatti, era diventato Re solo a seguito della rinuncia dello zio Edoardo dopo un solo anno di regno, ma complici le sue precarie condizioni di salute e il non aver lasciato un erede al trono maschio, tutta questa sfilza di fattori fortuiti spiana la strada all’ascesa di Lilibeth: è il febbraio del 1952 quando la futura Regina riceve la notizia della morte per infarto di Albert e la necessità di rimpiazzarlo. L’incoronazione avviene nel giugno dell’anno successivo presso l’abbazia di Westminster in un momento storico in cui l’Inghilterra vive un periodo di profonda trasformazione: si sta di fatto formando il Commonwealth, la Crisi di Suez genera profonde critiche alla gestione politica da parte della corona e il colonialismo inglese smette di funzionare come nei precedenti decenni. I sudditi e la monarchia, dunque, sono profondamente divisi.

Per riavvicinare la corona al suo popolo, la Regina Elisabetta intuisce il potere di una comunicazione più umana e sfrutta il mezzo televisivo per instaurare una nuova consuetudine: quella del discorso natalizio che, da allora, viene pronunciato ogni anno anche ai giorni nostri. Oltre a ciò, la sovrana inizia a farsi vedere tra la folla, a camminare tra la gente e richiedere sempre più spesso incontri con i sudditi: la crisi sembra a questo punto superata ed Elisabetta diventa uno dei capi politici più apprezzati del mondo, anche grazie a una riservatezza fuori dal comune. La Regina è infatti una conservatrice, ma rispettando le regole che il suo ruolo impone non cede mai alla tentazione di indirizzare il voto verso un particolare leader politico, lasciando che le elezioni facciano sempre il loro naturale corso. Inizialmente, però, lascia discutere il suo stretto rapporto con Winston Churchill, visto da Elisabetta come un secondo padre e un consigliere con cui confrontarsi costantemente.

Sanata la spaccatura con i sudditi, ben presto arrivano il 1977 e il festeggiamento dei primi venticinque anni di regno: un’occasione per tutto il Commonwealth di festeggiare la Regina Elisabetta e ribadire come, in così poco tempo, la sovrana sia riuscita ad attestarsi come una delle più amate della storia nonostante le scelte – spesso ardite – in materia di crisi con l’Irlanda del Nord e con il Canada, autorizzato a guadagnare piena sovranità pur riconoscendo ancora Elisabetta II come capo di Stato. Rimanendo nel campo della politica estera, tutti gli anni Ottanta del regno sono caratterizzati da un costante contatto con gli Stati Uniti di Ronald Reagan, dalla gestione della crisi delle Falkland (in cui è impegnato anche il suo terzo figlio) e da un intervento più unico che raro ancora una volta in TV: nel 1991, infatti, la Regina compare sugli schermi di tutte le case inglesi per spiegare le ragioni che l’hanno spinta ad autorizzare l’ingresso del Paese nella guerra del Golfo.

L’idillio, però, non è destinato a durare a lungo: man mano che gli anni Novanta procedono, sono sempre di più le incursioni della stampa mondiale dentro le sale del palazzo e la diffusione degli intrighi di corte lascia attoniti i sudditi creando una nuova spaccatura. La vicenda di Diana Spencer è forse la più famosa tra quelle emerse in quel periodo: Lady D, infatti, è la ex moglie del primogenito Carlo e madre dei nipoti Henry e William. A pochi giorni dal divorzio dal principe, però, la donna perde la vita in un misterioso incidente automobilistico, ma la monarchia non acconsente alla celebrazione di funerali regali per la sua scomparsa: una decisione destinata a generare critiche feroci, soprattutto considerando la popolarità che Diana aveva raggiunto. Come per la guerra del Golfo, anche in questo caso la Regina Elisabetta ha preferito diffondere un suo videomessaggio per fare luce sulla questione.

Il nuovo millennio è, per Elisabetta II, un arco temporale di continue celebrazioni che non fanno altro che esaltarne la figura e la monumentalità: nel 2002 arrivano i festeggiamenti per i cinquant’anni di regno; nel 2007 la sovrana diventa la più anziana di sempre a indossare la corona; nel 2015 il suo si trasforma nel regno più lungo della storia. Non mancano, però, anche motivi di preoccupazione, come la Brexit o la diffusione planetaria della pandemia di Covid-19 che, nonostante l’età avanzata, la porta a mostrarsi nuovamente al popolo in un videomessaggio in cui esorta i suoi sudditi a rimanere uniti nella difficoltà e a rispettare le regole contro la proliferazione del virus.

La Regina Elisabetta è morta: la linea di successione

Carlo, ormai 73enne, si prepara a diventare sovrano britannico da quando è nato: tutta la sua educazione è stata impostata con l’obiettivo di istruirlo in modo adeguato per poter ricoprire questa carica. Nei lustri — visto che la madre regna da 70 anni — in molti lo hanno chiamato, per ironia, il «mancato re», a causa della sua età avanzata e dell’attesa che dura da quasi tre quarti di secolo.

Dopo Carlo, la linea di successione al trono coinvolge il principe William, primogenito di Carlo e Lady Diana, secondo nella successione. William, duca di Cambridge, è spostato dal 2011 con Kate Middleton e a sua volta ha tre figli (anche loro in linea di successione dietro William con ordine di data di nascita). Ricapitolando: Carlo è primo, William secondo, il primogenito di William, George, è terzo, la figlia di William Charlotte è quarta, il piccolo Louis è quinto.

A questo punto si inserisce Harry che come secondogenito di Carlo si posiziona al sesto posto nella successione. Subito dietro Harry ci sono i suoi figli, avuti con Meghan Markle: Archie è settimo e Lilibet è ottava. Tutto questo nonostante la «Mexit», il processo che ha portato i Sussex ad abbandonare i compiti reali e il Regno Unito — perdendo il titolo di «Sua Altezza» — per trasferirsi prima in Canada e poi negli Stati Uniti. Forse non è un caso la presenza di Harry e Meghan a Londra da qualche giorno. I due non sono dall’altra parte dell’Oceano. Una situazione che ha permesso a Harry di accorrere al capezzale di Elisabetta a Balmoral

Gli altri figli della regina in questo scenario occupano dalla posizione nove in poi nella linea di successione: Anna, unica femmina. Ha 72 anni, è nata due anni dopo Carlo, prima che il nonno, re Giorgio VI, morisse (è deceduto nel 1952) e sua madre salisse al trono. È sposata con il viceammiraglio Timothy Laurence e ha due figli con il suo primo marito, il capitano Mark Phillips: Peter Phillips e Zara Tindall. Nella successione viene scavalcata dai fratelli maschi e dalla loro prole, di conseguenza compare al diciassettesimo posto. Il motivo: prima della legge del 2013 (Succession to the Crown Act), le donne della casa reale dovevano cedere «il posto» nella successione ai fratelli maschi e spostarsi in coda. Ma con la modifica 2013, il «declassamento» femminile è stato abolito. Ecco spiegata la ragione per cui la principessina Charlotte di Cambridge, si trova al quarto posto, prima del fratello più piccolo Louis.

Andrea è il terzo figlio di Elisabetta, nono nella successione. Nato nel 1960, ha due figlie con la sua ex moglie Sarah Ferguson, la duchessa di York: la principessa Beatrice e la principessa Eugenia. Si è dimesso da «reale che lavora per casa Windsor» nel 2019, dopo una controversa intervista sullo scandalo Epstein.

Ultimo è il principe Edoardo, il conte di Wessex, quattordicesimo nella successione. È il più giovane. Classe 1964, è sposato con Sophie, la contessa di Wessex e ha due figli: Louise e James Mountbatten-Windsor.

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