Questa sera alle ore 21.10 andrà in onda su Rai Storia, sul canale 54 del Digitale Terrestre il documentario La Roma di Raffaello. Il documentario è scritto da Davide Savelli e Massimiliano Griner. La regia invece è di Graziano Conversano, con l’apporto di autorevoli storici e critici. Il documentario ci darà un quadro storico del periodo che visse il noto pittore e artista Raffaello (1483-1520).
Il documentario La Roma di Raffaello, come abbiamo appena menzionato, ci mostrerà il periodo romano in cui visse il grande pittore e architetto Raffaello Sanzio. L’artista compie un lungo viaggio: partito da Firenze, arrivò a Roma all’inizio del XVI secolo. Proprio come Raffaello il documentario ci fa entrare a Roma da Porta del Popolo. Raffaello si meraviglia della grande bellezza della città Eterna. Ben presto arrivano i primi incarichi da parte del Pontefice Giulio II.
Il documentario La Roma di Raffaello
L’entusiasmo e la sua vena artistica non mancano. Raffaello infatti porterà la sua passione per l’arte anche nella Capitale. Considerato uno dei maggiori artisti del rinascimento, la sua opera fu innovativa ricca di opere iconiche. Diede vita a una vera e propria scuola che fece arte alla maniera, da cui deriva il termine manierismo. La città eterna durante questo periodo era vittima di guerre tra famiglie aristocratiche che si contendevano il potere. Tutto ciò intervallato dalle spendite opere dell’artista.
Tra arte e cultura stavano emergendo la figura dei banchieri che saranno la futura classe dirigente. Il documentario termina con un omaggio davanti la tomba di Raffaello Sanzio e all’epitaffio che per lui scrisse, in latino, l’amico Pietro Bembo, riassumendone il grande genio: “La natura stessa, finché fu in vita, ebbe timore di esser vinta, e una volta morto, temette di morire anch’essa.
Mimma Gaziano
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