L’esercito russo ha simulato il lancio di missili nucleari nell’enclave di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania. Sul campo invece, è stato deciso di cessare le attività militari per tre giorni a Mariupol per aprire un corridoio umanitario.

Missili nucleari: le unità di combattimento hanno segnalato “operazioni in condizioni di radiazione e contaminazione chimica”

Il conflitto in Ucraina sembra essere entrato in una fase cruciale. Lo si intuisce dall’intensità dei raid da parte della Russia che, per la seconda notte consecutiva, è stata molto costante. Sono diverse le esplosioni riportate e in tutto il Paese hanno risuonato gli allarmi anti aerei. Secondo il Kyiv Independent, la notte appena trascorsa è stata tra le più turbolente delle ultime settimane.

Nel frattempo Mosca nelle ultime ore non è stata impegnata solo in Ucraina, anzi, l’esercito della federazione russa ha simulato il lancio di missili nucleari nell’enclave di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania. Lo conferma il ministero della Difesa russo sottolineando che le unità di combattimento impiegate hanno anche effettuato “operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica“. La Russia ha fatto questa mossa non da una regione qualsiasi, bensì da Kaliningrad, ovvero l’enclave situata tra Polonia e Lituania, nel cuore del territorio dell’Ue.

Un messaggio importante, prima ancora che un’esercitazione fine a sé stessa. A Mosca da giorni le tv e la stampa parlano della potenza nucleare russa e del potenziale atomico della federazione. Si è anche simulato in televisione l’effetto che avrebbe un ordigno nucleare sulla Gran Bretagna. Il Cremlino, sia all’interno che all’estero, vuole aumentare la pressione relativa alla deterrenza nucleare.

“Sono orgoglioso dei miei soldati, stanno compiendo sforzi sovrumani”

Per i prossimi tre giorni le Forze armate russe apriranno un corridoio umanitario nel territorio dell’acciaieria di Azovstal a Mariupol “per evacuare i civili”. La decisione è stata esposta dal quartier generale russo per la risposta umanitaria e diffusa dall’agenzia Tass.

Nei giorni 5, 6 e 7 maggio quindi “le attività militari cesseranno” e le unità militari “saranno ritirate a distanza di sicurezza”, assicura l’esercito russo, aggiungendo che i civili in uscita potranno scegliere qualunque direzione, sia verso il territorio della Federazione Russa e sia nelle aree controllate dalle autorità di Kiev. 

Le forze ucraine all’interno delle acciaierie Azovstal a Mariupol stanno sostenendo “uno sforzo sovrumano” e si trovano in “una situazione estremamente difficile”. Sono le parole del comandante del battaglione Azov Denis Prokopenko, in un breve video-messaggio pubblicato su Telegram durante la fine dell’ennesima giornata di pesanti bombardamenti russi sull’acciaieria. Il comandante continua dicendo: “Sono orgoglioso dei miei soldati che stanno compiendo sforzi sovrumani per contenere la pressione del nemico… la situazione è estremamente difficile”.

Valeria Muratori