Il Ministero degli Esteri russo ha definito la nostra una strana idea di diplomazia. Questo in seguito all’informativa di Di Maio al Senato, secondo cui non ci sarebbero potuti essere incontri bilaterali con Mosca prima di una de-escalation. Sappiamo tutti quali sono gli eventi che si sono verificati in seguito a tale comunicazione, avvenuta due giorni fa.

Non facciamo gli indignati, più realismo e meno ipocrisia

A risentire le parole del Ministro degli Esteri russo dopo lo scoppio della guerra, ci viene da pensare che forse non si sarebbe giunti a questo punto se davvero la diplomazia avesse fatto qualcosa. Proprio come accade a un corpo umano, trascurare una malattia, può portare a conseguenze irreversibili. Lo stesso è accaduto con la Russia, che da molti anni si mostrava insofferente nei confronti dell’Ucraina. Nel frattempo noi ci siamo occupati di altro, e appena Putin ha visto in pericolo il suo potere autoritario, ha pensato bene di invadere quelli che aveva sempre considerato come nemici, provocando una strage umanitaria.

Se non possiamo mostrarci insoddisfatti per la politica dei Paesi europei, facendo di tutta l’erba un fascio, perlomeno possiamo riferirci alla situazione italiana. Le parole di Lavrov sono intollerabili per il nostro Paese, ma intollerabile non lo è anche l’incompetenza di alcuni rappresentanti italiani?

Vista la situazione non è il caso di accettare lezioni di stile dal Cremlino, ma probabilmente è giunta l’ora di affidarci alle competenze di qualche illustre rappresentante italiano o europeo che possa occuparsi della questione in modo serio. O sono totalmente infondate le accuse di chi si fa beffa del nostro Ministro degli affari Esteri?

Michela Foglia

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