Il 19 Febbraio del 2016 si spegneva a Milano uno dei più grandi protagonisti della letteratura e della filosofia italiana: Umberto Eco. Con le sue opere da saggista ed esteta, ha dato vita ad alcuni degli scritti più famosi di sempre, non solo a livello nazionale, ma in tutto il mondo. Il suo romanzo “Il nome della rosa“, redatto nel 1980, non solo gli è valso il titolo di vincitore del Premio Strega, ma ha avuto così tanto successo nel pubblico, da essere tradotto in più di quaranta lingue.
Umberto Eco: un intellettuale a tutto tondo
L’amore e la passione di Umberto Eco per la letteratura, la storia e nello specifico per la cultura medievale, nella quale ha offerto immensi contributi, si manifesta già dai tempi dell’università. Già nel 1956 infatti pubblica il suo primo libro, intitolato “Il problema estetico di San Tommaso“, basato su un argomento già ampiamente sviscerato nella sua tesi di laurea. Dal 1959 al 1975, parallelamente all’esperienza televisiva con la RAI, nella quale emerge come un vero e proprio innovatore del vecchio sistema, inizia l’attività editoriale.
Diventa infatti codirettore editoriale della celebre casa editrice Bompiani, inaugurando una prolifica carriera nel settore. Dagli anni ’60 comincia anche la lunga serie di convegni che Umberto Eco, ormai acclamato intellettuale tiene, non solo nelle università italiane, ma in quelle di tutto il mondo. Il suo contributo al mondo universitario tra l’altro va anche oltre la divulgazione. Umberto Eco è infatti uno dei padri fondatori della facoltà di DAMS, che lancia nell’Università di Bologna.
La produzione letteraria e la scomparsa
La carriera editoriale si manifesta anche nella prolifica collaborazione con alcune tra le maggiori testate giornalistiche dell’epoca. Negli anni si occupa di rubriche e non solo per “L’Espresso“, “La Repubblica“, “Il corriere della sera” e molte altre. Da letterato implacabile, Umberto Eco fonda in questi anni, parallelamente a tutte queste attività, le basi teoriche per il Gruppo 63. Il gruppo di intellettuali e amici di Eco, si sviluppa sugli impulsi teorici dell’autore.
Dagli anni ’80 infine, si apre la stagione letteraria, caratterizzata dalla pubblicazione di saggi, ma anche di romanzi oggi famosi in tutto il mondo. Una produzione caratterizzata da veri e propri best-seller e pietre miliari della letteratura italiana come “Il nome della rosa”, che ha ispirato l’omonimo film con Sean Connery, ma anche “Il Pendolo di Foucault.” Dopo due anni di tenace lotta contro un tumore al pancreas, il 19 Febbraio del 2016 Umberto Eco si spegne, nella sua casa di Milano. Ai funerali tenutisi qualche giorno dopo nel Castello Sforzesco, migliaia di persone andarono a portare l’ultimo saluto a un grande intellettuale senza tempo.
Claudia Sferrazza
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