La seconda stagione di “Atypical” è un tornado di emozioni

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Di Redazione Metropolitan

Ad Agosto dell’anno scorso, Netflix ha regalato al mondo la serie “Atypical”. La serie finì col diventare uno dei tanti fenomeni della piattaforma streaming e racconta, con una leggerezza incredibile le vicende di Sam, un ragazzo autistico e della sua famiglia. 

La seconda stagione di Atypical riprende esattamente da dove la prima è finita, dopo che il padre di Sam, Doug (Michael Rapaport), scopre grazie a un messaggio scritto sulla lavagna in cucina dalla figlia, Casey (la magnifica attrice Brigette Paine), che la moglie Elsa (Jennifer Leigh), lo tradiva con un barista. È triste e allo stesso tempo, direi, poetico vedere come Elsa è alla ricerca di redenzione in questa stagione. 

Sam, affronta diverse situazioni che per molti sarebbero tragiche, la famiglia comincia la stagione a pezzi, con la madre fuori di casa dopo il tradimento, il padre che soffre costanti attacchi di panico e la sorella che si sente in colpa per quanto accaduto. Ma tutto ciò è trattato senza nessun tipo di dramma esagerato, anzi, si svolge con una piccola dose di comicità e nella massima naturalezza. 

Nella seconda stagione riusciamo anche ad accompagnare meglio alcuni personaggi che nella prima hanno avuto poco distacco, come la psicologa Julia (Amy Okuda) che è incinta e ci proporziona bellissimi momenti di commedia. Un’altro personaggio che ha brillato di più in questa stagione è Zahid (Nik Domani), miglior amico di Sam, che con i suoi consigli al limite dell’assurdo ci ruba sempre alcune risate. 

La parte più incredibile e bella di Atypical è il modo quasi impeccabile con il quale attori, regia e sceneggiatura, riescono a trattare un argomento delicato e poco rappresentato che è il Disturbo dello Spettro Autistico. L’attore Keil Gilchrist è magnifico nei panni di Sam, e la sua interpretazione è lodevole. 

La serie mostra con molta precisione (non in modo perfetto) com’è la vita di una persona affetta dallo spettro fin dalla prima stagione. Le difficolta nel dimostrare sentimenti, nello stare in ambienti troppo rumorosi, dover fare cose che sfuggono alla loro routine oppure parlare in pubblico. Nella seconda molte cose vengono approfondite, come il fatto che sono tanti quelli impreparati ad affrontare situazioni di crisi riguardanti un autistico, come la polizia ad esempio. 

Immagine promozionale della seconda stagione, fonte: Netflix

Un’altro punto di distacco va a Paige (Jenna Boyd), l’interesse amoroso di Sam, che ha sofferto molto nella prima stagione essendosi innamorata di una persona che non sa come esprimersi. In questa stagione è possibile notare quanto abbia imparato e che sa come affrontare certe situazioni e peculiarità di Sam. È magnifico sentire ciò che lui le dice all’ultimo episodio (mi sono quasi alzato dal letto per applaudire), una vera e propria evoluzione. 

E infine Casey, uno dei migliori personaggi della serie, la sorella di Sam, colei che è sempre li ad aiutarlo, la sua evoluzione durante questa seconda stagione è sbalorditiva. Dopo aver iniziato a studiare in una nuova scuola e sentirsi in colpa per la situazione a casa, la ragazza dimostra che è  una persona matura e responsabile e allo stesso tempo, una semplice sedicenne con le sue problematiche, che sta ancora scoprendo se stessa, e la propria sessualità (la relazione di amicizia con Izzie è un punto forte della serie).

Atypical è una serie che possiede molto potenziale, non ha dimostrato alcun segno di stanchezza, anzi sembra ancora un prodotto completamente nuovo. Si, esistono due o tre personaggi che sembrano solo tappare buchi, com’è il caso di Bailey e Sharice, quest’ultima tra l’altro ha avuto meno distacco in comparazione alla prima stagione. Però è una serie che ha ancora molto da offrire e da raccontare, non ci resta che aspettare una terza stagione, che purtroppo, non è stata ancora confermata.