Che sia la Champions League o l’Europa League è indifferente, l’Italia continua il suo trand di crescita, seppur con alcune brusche frenate spesso inaspettate. Dall’Atalanta durante i preliminari alla beffa dell’Inter, passando per la delusione del Napoli e concludendo con l’uscita del Milan, alcuni club della nostra Serie A sono andati al di sotto delle aspettative. Ciò nonostante cinque squadre su sette sono ancora in corsa per un titolo europeo, anche se nessuna delle due competizioni ha il finale già scritto. Vediamo allora, nel dettagilo, com’è andata a ciascun club.
La Juventus prima nel girone si candida alla vittoria della Champions

Nonostante la sconfitta in casa dello Young Boys all’ultima giornata, la Juventus di Cristiano Ronaldo chiude il girone al primo posto, surclassando il Manchester United e il Valencia grazie ad un gruppo compatto e motivato. Sette scudetti su sette, due finali di Champions e consueta qualificazione agli ottavi di finale, è questo il momento per puntare al titolo più ambito d’Europa.
La famiglia Agnelli ne era consapevole già quest’estate quando ha deciso di investire in giocatori in grado di rendere ancor più forte un gruppo di imbattibili, cedendo solamente gli esuberi e comprando un vero top player.
L’approdo di Cristiano Ronaldo a Torino ha galvanizzato staff, giocatori e tifosi, dando un chiaro segnale a chiunque: la Juventus quest’anno vuole vincere.
Il primo posto nel girone, inoltre, gli permetterà di evitare club del calibro di Manchester City, Bayern Monaco e Barcellona, assicurando quanto meno un ottavo di finale più leggero e sicuramente alla portata di questa rosa.
La Roma riesce a passare la fase a gironi anticipatamente nonostante le difficoltà

Sei partite, tre vittorie e tre sconfitte, undici gol fatti e ben otto subiti. Questo è il biglietto da visita per la Roma di Di Francesco agli ottavi di finale.
La Roma riesce a qualificarsi ma deve molto proprio al Viktoria Plzen. Quel Plzen che prima ha condannato il CSKA Mosca a non poter raggiungere, mateamaticamente, la squadra capitolina, e poi ha battuto per 2-1 proprio gli umini di Di Francesco, sempre più in piena crisi.
La squadra del presidente Pallotta, smembrata dei suoi pilastri, ricostruita su giovani prospetti e sgravati di alcune responsabilità e ambizioni, quest’anno appare tutto tranne che la Roma che l’anno scorso riusciva nell’impresa di giocarsi una semi finale di Champions League, nonostante il girone di ferro che avrebbe dovuto condannarla al massimo all’Europa League e che, invece, l’ha incoronata prima.
Questa stagione appare invece completamente dicersa. La Roma in campionato è ottava in classifica e il girone lo ha concluso al secondo posto, alle spalle di un Real Madrid tutto purchè imbattibile. Ora si dovranno attendere i sorteggi ma Monchi e Di Francesco sono consapevoli che non sarà facile come l’anno scorso.
Tolta la Juventus e il Real Madrid, le altre squadre arrivate al primo posto sono il PSG, il Barcellona, il Bayern Monaco, il Porto, il Borussia Dortmund e il City.
La speranza per gli uomini di Di Francesco sarebbe il Porto ma, formo restando che la palla è rotonda, questa Roma non è di certo tra le favorite ad arrivare ai quarti di finale.
La speranza è che riesca a ritrovarsi e che possa riniziare a giocare con forza e determinazione come l’anno scorso, aggredendo gli spazi e mordendo su ogni pallone.
L’Inter non può che prendersela con se stessa dopo l’approdo in Europa League

L’istant team creato dall’Inter per Spalletti non sta dando i frutti sperati. Terzo posto in campionato, dietro a un eccellente Napoli e terzo posto in Europa.
Se in Serie A, la situazione può anche andar bene, a significare la crescita di questo club, in Champions il percorso non è stato di certo dei migliori.
Spalletti ancora una volta non riesce a tornare a giocarsi un ottavo di finale, finendo per retrocedere in Europa League, dopo aver person contro il Totthenam nella quinta partia del girone e aver chiuso definitivamente le porte al secondo posto nell’ultimo match contro il PSV. La squadra olandese infatti ha fermato l’Inter con il risultato di 1-1 condannandola al terzo posto.
Ora dovrà giocarsi i sedicesimi di finale in Europa League, con quanto meno l’amara consolazione di scendere come testa di serie.
Il Napoli crolla ma ora deve credere nella vittoria dell’Europa League

Ancelotti ha provato in tutti i modi a portare a casa la qualificazione in extremis, in un consueto girone infernale che caratterizza il Napoli degli ultimi anni. Dopo la delusione di essere eliminati con ben 12 punti, nessuno si sarebbe aspettato di rivivere una vicenda non troppo diversa.
Come all’ora anche questa volta il Napoli non ha avuto vita facile, in un girone che ha visto affrontarsi anche PSG, Liverpool e Stella Rossa. Ed è stata prorpio la Stalla Rossa di Marko Marin a condannare la squadra di Ancelotti, costretta a giocarsi il tutto per tutto all’ultima giornata.
In un girone che appariva chiuso gia dalla quarta partita, se non al primo posto quanto meno al secondo, ripartosi inaspettatamente e conclusosi nel peggiore dei modi.
Nonostante le azioni pericolose del Napoli, un incredibile Alisson ha permesso al Liverpool di reggere il confronto e di resistere alla carica di Mertens, Insigne e Callejon, specialmente nel rush finale. Alla fine però gli azzurri si sono dovuti arrendere alla superiorità della rosa di Klopp.
Terzo posto e retrocessione in Europa League da testa di serie, che permetterà un sedicesimo di finale certamente alla propria portata. Ora starà al Napoli decidere cosa fare, se spendere le proprie energie in un campionato che appare già concluso o dedicarle a una Europa League certamente alla propria portata. Ancelotti non ha mai snobbato le partite europee e ci si aspetta un grande Napoli anche ora.
Il Milan delude ed esce dall’Europa League

Un Milan altalenante, quarto in campianato e fino a poche ore dal match contro l’Olympiakos quasi certo del passaggio del turno, delude i propri tifosi lascia un po’ tutti con l’amaro in bocca.
Gattuso nell’ultima partita del girone, allo stadio Karaiskakis, ha schierato il miglior Milan possibile, viste le assennze per infortunio, contro un Olympiakos certamente alla sua portata.
Nonostante abbiano provato ad onorare una competizione spesso misfrattata dalle italiane, Higuain & Co. si sono dovuti arrendere alla squadra greca, in una serata ricca di gol ed emozioni.
La partita inizia con azioni ambo le parti, a dimostrazione di quanto, entrambe, avessero in mente solo l’accesso ai sedicesimi. A spezzare il match ci ha pensato il difensore centrale dell’Olympiakos, Pape Cissé, al 60′ minuto di testa. Da quel momento, il Milan appare in balia degli avversari che al 69′ minuto trovano il raddoppio dopo un pasticcio di Zapata (autogol) che devia la traiettoria del pallone e beffa Reina. Il difensore , però, riesc a rifarsi due minuti dopo, siglando il gol del 2-1 che però rimane fine a se stesso, con i padroni di casa che non permettono di riaprire la partita, anzi all’89’ minuto siglano il definitivo 3-1 che condanna il Milan.
Con 10 punti in classifica la squadra di Gattuso abbandona il cammino europeo con non poche delusioni.
La Lazio, qualificatasi con due giornate di anticipo, perde in casa ma può onorare l’Europa League

La Lazio ospita l’Eintracht con la matematica qualificazione ai sedicesimi di Europa League in mano. Nonostante tutto i numeri non sono dei migliori: 6 partite, 3 vittorie, 3 sconfitte, appena 9 gol messi a segno a fronte di 11 subiti. Statistiche fine a se stesse e che magari non danno risalto al buon gioco espresso dagli uomini di Inzaghi ma comuque significative, specie in ottica futura.
La Lazio vista contro l’Eintracht sia all’andata sia al ritorno è la rappresentazione di come l’Europa non ammetta distrazioni. La squadra tedesca, che ha concluso il girone con 18 punti su 18, ha letteralmente dominato anche allo Stadio Olimpico, nel quale al 56′ minuti ha rischiato di subire la sua prima sconfitta, grazie al gol di Correa. Ma al 65′ prima e al 71′ poi, gli uomini di Hutter hanno recuperato e vinto anche l’ultima partita del girone.
Al di là della sconfitta, la lazio può e deve fare un ottimo cammino in una Europa League alla sua portata, nonnostante il secondo posto in classifica che potrà pesare durante i sorteggi. Affinchè però non seguano ulteriori brutte figure come quelle di Napoli, Inter e Milan, Immobile & Co. dovranno fare tesoro del doppio confronto contro l’Eintracht e del cuore messo in campo per 90 minuti da giocatori pur sempre di medio-alta classifica.
FRANCESCO FIORAVANTI