Oggi la rubrica “Cronache del mistero” ci porta tra le dune di Race Point, l’affascinante spiaggia di Cape Cod, a Provicetown, un comune del Massachusetts. Era il 26 luglio 1974 quando venne ritrovato il corpo senza vita di una ragazza. La morte della donna risaliva a circa due settimane antecedenti il ritrovamento. La morte causata forse da un colpo o una coltellata alla base del collo. Nessun documento, ne segno identificativo. Non fu possibile per altro verificarne le impronte. Il killer le aveva tagliato le mani di netto e asportato alcuni denti. La vittima divenne nota con il nome de “La Signora delle Dune“.
Al loro posto erano posizionati due mucchietti di aghi di pino. Il viso risultava sfigurato essendo rimasto per due settimane sotto la sabbia. Sdraiata a faccia in giù su un telo mare, con la testa schiacciata e quasi recisa dal corpo, probabilmente con una sorta di strumento di uso militare. A scoprire il macabro omicidio fu una ragazza che in quella mattina d’estate passeggiava tra le dune. Partirono le indagini e la polizia diffuse i pochi elementi a sua disposizione.
Il ritrovamento della Signora delle Dune
Donna bianca – con addosso blu jeans e una bandana blu – età compresa tra i 25 e i 40 anni – altezza circa 1,75 mt – 65 kg di peso circa – aspetto curato – probabilmente una turista. Senza alcun elemento preciso per identificarla. La polizia condusse ricerche approfondite sulle dune circostanti, setacciato i file delle persone scomparse. Confrontò le tracce di pneumatici trovate vicino alla scena con quelle di innumerevoli veicoli.
Nessun elemento risultò utile per l’identificazione della vittima ne per l’individuazione del suo assassino. Fu sepolta nel 1974 e riesumata più volte volte negli anni successivi. Nel 1979 si eseguì una ricostruzione facciale. Il suo corpo riesumato nel 1980 e di nuovo nel 2000 per il test del DNA. Nel 2010 sul cranio che non era stato re-sepolto si effettuò un analisi con lo scanner Ct con lo scopo di produrre ricostruzioni facciali più accurate.
Le indagini
Nel 2004, il serial killer Hadden Clark confessò l’omicidio de “La Signora delle Dune“, dicendo che aveva prove da fornire alla polizia. Le autorità smentirono la veridicità delle sue affermazioni. Il soggetto infatti era affetto da schizofrenia paranoica. Nel corso degli anni, la polizia seguì varie piste. Nel tempo, si pensò che “La Signora delle Dune” poteva essere un’altra vittima del serial killer Tony Costa. Condannato per vari crimini nel 1970, si impiccò in cella nel maggio 1974. L’omicidio della donna però avvenne in luglio. Si ipotizzò che il colpevole potesse essere il mafioso Whitey Bulger, in quanto era solito rimuovere alcuni denti dalle sue vittime. L’ipotesi non trovò conferme. Al misterioso assassinio de La Signora delle Dune per uno strano scherzo del destino si affiancò il film “Lo squalo” uscito nelle sale nell’agosto 1975.
Alcune scene vennero girate proprio su quelle dune, teatro dell’orrendo delitto. Un altro elemento che fa da ponte alle due cose, è la scena del film al minuto 54 e 2 secondi. Esattamente in quel minutaggio l’inquadratura si sofferma su un folla che popola la zona nei pressi di un pontile. Tra le tante comparse appare una donna che indossa proprio blue jeans e bandana blu, cosa ancor più sorprendente è la somiglianza di quella comparsa con le ricostruzioni facciali della donna uccisa. Purtroppo i tentativi di rintracciare la donna apparsa nel film non diedero esito. L’omicidio resta ancora oggi irrisolto.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (La Signora delle Dune) photo credit:auracrave.com