La sindaca di Torino Chiara Appendino è stata condannata

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Di Redazione Metropolitan

La condanna alla sindaca di Torino

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è stata condannata per i fatti avenuti in piazza San Carlo il 3 giugno 2017 durante la trasmissione su un maxischermo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. La condanna è arrivata nel processo con rito abbreviato. Il pm Vincenzo Pacileo aveva ribadito, durante l’udienza, la proposta di condannare gli imputati, tra cui c’è anche la sindaca di Torino. Secondo il pm, Appendino non ebbe in quell’occasione solamente un ruolo politico ma anche “gestionale”. La condanna per la sindaca di Torino, è a un anno e sei mesi.

Come sono andate le cose quella sera

La corte d’appello di Torino aveva già confermato le condanne a 18 mesi per Angelo Sanna, Paola Giordana, Maurizio Montagnese ed Enrico Bertoletti. Appartenevano tutti alla stessa banda che la sera della partita usò dello spray al peperoncino durante un tentativo di rapina, provocando il caos tra la folla di tifosi juventini riunita in piazza San Carlo. Nella ressa che si creò in seguito, due donne rimasero schiacciate, riportando ferite gravi: Erika Pioletti, 38enne di Domodossola che morì pochi giorni dopo l’incidente; e Marisa Amato, che rimase tetraplegica e che è morta nel gennaio del 2019.

Il commento della sindaca

La sindaca di Torino, dopo essere stata condannata, ha commentato:

“Accetto e rispetto la decisione del giudice, soprattutto per il ruolo istituzionale che ricopro. Non posso nascondere una certa amarezza, perché c’è un sindaco che paga per un gesto folle di alcuni ragazzi già condannati. Quello che è accaduto quel giorno è un dolore che porto con me e lo porterò sempre, lo porto io e lo porta la città. Le decisioni processuali non incidono sul lato personale. Attendiamo le motivazioni ma sicuramente procederemo con l’appello”.

Il suo legale aggiunge: “Aspettiamo le motivazioni della sentenza, senza non possiamo dire nulla. Siamo abituati a rispettare le sentenze, devo dire che questa situazione la accettiamo un po’ con fatica perché la sindaca ha dato un patrocinio a una manifestazione, punto. La responsabilità di posizione non è tanto di ordine penalistico, ma di altri ordini. Non so perché ci sia tanta corsa a voler fare il sindaco che diventa il mestiere più pericoloso in assoluto. Non credo che sia giusto che un fatto imprevedibile debba essere pagato da chi ha deciso con un atto politico che una manifestazione si poteva fare”.

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@Milavagante