La Stazione Spaziale Internazionale nelle scorse ore ha riversato nell’orbita terrestre, tramite un braccio robotico 2,9 tonnellate di spazzatura. Il carico è composto da 48 batterie al nichel-idrogeno sostituite sulla piattaforma. La Nasa ha dichiarato che il materiale resterà nell’orbita della Terra per un periodo che varia dai due ai quattro anni. Passato questo arco di tempo scenderanno verso l’atmosfera del pianeta autodistruggendosi. Questo rappresenta il più grande accumulo di spazzatura spaziale mai entrata nell’orbita terrestre
E’ chiamato “Space Debris( l’inquinamento da rifiuti nello spazio). Qualsiasi mezzo nello spazio genera rifiuti, organici e non. La maggior parte di questi sono rilasciati nell’orbita “bassa”. Questi entrando nell’orbita terrestre, si bruciano si distruggono. Il problema dei rifiuti spaziali è molto sentito.
Affrontato da poco più di 50 anni è al centro delle attenzioni degli studiosi e degli esperti impegnati nelle esplorazioni. Dal 1993 esiste la Iadc, la Inter-Agency Space Debris Coordination Committee, che si occupa attraverso la collaborazione con le varie agenzie spaziali di monitorare e suggerire soluzioni per affrontare il problema dei detriti nello spazio.
La Stazione Spaziale Internazionale e il problema dei rifiuti
In merito nel 1978 Donald J. Kessler il consulente della Nasa fece studi sul tema e generò la teoria da cui deriva la Sindrome di Kessler per l’appunto. Lo scenario presentava una massa di detriti intorno alla Terra entravano in collisione tra loro, scatenando una reazione a catena che rischiava di generare una quantità pressoché esponenziale di collisioni.
Questo effetto domino rischiava l’impossibilità di percorre l’orbita bassa della Terra, data dalla quantità di detriti che ci viaggiavano. Il suo studio contribuì ad accendere l’attenzione mondiale sul problema che presenta spetti complessi in particolar modo per i detriti di piccole dimensioni difficili da recuperare proprio per la fisica dello spazio che li muove.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina ( Rifiuti spaziali) photo credit: leganerd.com