NFL, Green Bay: la storia degli “impacchettatori”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

La storia dell’ultimo “small town team” che ha vinto più di chiunque altro in NFL.

Indian Packing Company

La storia dei Green Bay Packers parte da lontano, dall’agosto del 1919. Il fondatore della squadra, Curly Lambeau, lavorava all’Indian Packing Company, l’azienda produttrice di carne in scatola della città. Il capo della fabbrica accettò la proposta di Lambeau di sponsorizzare la sua nuova squadra di football, e in cambio di 500 dollari, la nuova formazione di Green Bay avrebbe preso il nome dello stabilimento. Nacquero così i Packers, “gli impacchettatori”. La Indian Packing Company sponsorizzò il team solo per qualche mese, ma il nome dell’azienda rimase.

http://www.wisconsinhistoricalmarkers.com/2012/12/packers-heritage-trail-indian-packing.html

I Packers di tutti

Gli anni Venti e il successivo crollo della borsa di Wall Street non furono certo periodi fertili per la nascita di organizzazioni. Dopo il fallimento avvenuto nel 1921, grazie a diverse donazioni, i tifosi riguadagnarono la franchigia. Attraverso la fondazione della Green Bay Football Corporation, vennero messe in vendita le azioni della società al prezzo di cinque dollari l’una. Il ricavato fu superiore ai 5000, e garantì un futuro alla squadra. I tifosi diventarono tutti piccoli proprietari no-profit. Ancora oggi la franchigia è l’unica squadra professionistica a non avere un proprietario unico, bensì è composta da soci azionari che insieme formano il consiglio amministrativo. Nessun socio può possedere più del quattro per cento delle quote societarie e le azioni non portano alcun tipo di guadagno, né possono essere vendute. Ad attirare tutti questi azionisti non c’è alcun scopo di lucro, ma la soddisfazione di far parte della squadra del Wisconsin. Questo potrebbe essere il motivo della smisurata passione con cui i tifosi sostengono la propria franchigia. Durante l’arco del Novecento furono organizzate varie vendite azionarie che, oltre a racimolare milioni di dollari, fecero crescere i soci fino ai 360 mila odierni.

L’ultimo small town team

Facendo parte del Dairy State (Stato dell’Industria Casearia), che produce oltre due miliardi di tonnellate di cheddar l’anno, Green Bay è la più piccola città rimanente ad ospitare una squadra professionistica. Durante il primo trentennio del 1900, le società di football nascevano in piccoli contesti e per motivi economici erano costrette a cercare grandi metropoli che le ospitassero. Grazie alla passione della gente e ad un patto tra gli azionari, che consisteva nella costruzione di un memoriale per soldati con i fondi ricavati dalla ipotetica vendita della franchigia, si è fatto in modo che la squadra non si muovesse da Green Bay. Nell’NFL moderna sarebbe necessario un milione di abitanti per poter ospitare una franchigia, e la “frozen tundra“, così chiamata per via del rigido clima, con i suoi 100 mila residenti non si avvicinerebbe neanche a quella cifra.

Foto in copertina: Associated Press

Seguici su Metropolitan Magazine Italia