“La storia infinita” è un film del 1984 di Wolfgang Petersen. Si tratta di un cult fantasy che negli anni 80′ ha completamente rivoluzionato il genere e fatto sognare milioni di spettatori. La canzone principale del film, “ The NeverEnding Story”, è diventata un vera propria hit che ha scalato le classifiche.
La storia infinita, tra realtà e fantasia
Una ragazzino inizia a leggere un libro che lo catapulta in uno spettacolare universo fantastico. È l’inizio di un film senza tempo come “La storia infinita”. Una pellicola simbolo di quella pop culture degli anni 80′ che ha conquistato generazioni di spettatori segnando un anno particolare come quello del 1984. Un anno che vide l’uscita di altri cult come “Karate Kid” e “Ghostbusters” che segnarono quegli anni e non solo. Si può dire in particolare che “La storia infinita” con il suo significato complesso diviso tra realtà e fantasia ha ammaliato e conquistato generazioni di spettatori.
Tutti ci troviamo nella vita come i piccoli Bastian ed Atreyu ad affrontare il nostro Nulla. Tutti ci perdiamo almeno una volta e dobbiamo affrontare il problema. “Siamo riusciti a perdere tutti i valori e ora dobbiamo saltare dentro, dobbiamo avere il coraggio di saltare dentro a questo Nulla. Solo così potremmo risvegliare le forze creative più personali e costruire una nuova Fantàsia, un nuovo universo di valori”, spiega Michael Ende, l’autore dell’omonimo libro da cui è tratto il film.
Alcune curiosità sul film
Con i suoi 25 milioni di dollari di biudget “La storia infinita” è il film tedesco più costo di sempre. Una pellicola frutto di un incredibile lavoro negli effetti speciali. Negli anni 80′ la computer graphic era appena agli inizi per cui tutte le creature fantastiche furono costruite in gommapiuma con strutture meccaniche all’interno. Strutture mosse da almeno 15 burattinai per personaggio. Alcune di questi modelli sono parzialmente visibili ancora oggi nella Bavaria Filmstadt come il famoso drago Falkor.
Bisogna infine dire che Michael Ende detestava questo film. Lo scrittore tedesco affermò: “Auguro la peste ai produttori. M’hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una zozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico”. Ende inoltre intentò un causa affinchè il suo nome fosse eliminato dai titoli di testa del film. Causa poi persa nel 1985.
Stefano Delle Cave