A scagliarsi contro Lucarelli, dopo la morte della ristoratrice Giovanna Pedretti, è anche Ida Germano, titolare dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, finita al centro di un’accesa polemica la scorsa estate per un sovrapprezzo di 2 euro messo sul conto di una cliente che aveva chiesto un piattino per condividere le trofie che aveva ordinato con la figlia. Era stata Selvaggia Lucarelli a condividere la storia sui social, dando il via a un tam tam durato giorni. 

Ospite ieri sera a Dritto e Rovescio, su Rete 4, la signora Ida Germano è stata durissima nei confronti della giornalista Lucarelli, raccontando quanto accaduto: “Selvaggia Lucarelli non è mai stata nel mio locale, ha scritto per sentito dire. Un giorno ho risposto al telefono e sono stata ricoperta di insulti. Ho pensato fosse un pazzo, ma è stato solo il primo di migliaia, che mi hanno chiamato rivolgendomi insulti e minacce di morte, a me e alla mia famiglia. Mi sono ritrovata nella stessa situazione di Giovanna Pedretti”. Il numero di cellulare, ha spiegato la ristoratrice ligure, era scritto sullo scontrino diventato ormai virale: “Selvaggia Lucarelli dovrebbe sapere che non può pubblicare i miei dai personali, che erano sul mio scontrino. Ha pubblicato il mio nome e cognome e il mio numero di cellulare. Questo ha scatenato tutto”. 

Il caso di Ida Germano ha paralleli con la vicenda di Giovanna Pedretti, un’altra professionista del settore ristorazione che ha subito abusi online.

Il focus principale di Germano è sulla privacy e le implicazioni di condividere dati personali su internet, in particolare in contesti di pubblica critica o controversie.

“Un giorno ho risposto al telefono” – ha raccontato la ristoratrice – e sono stata ricoperta di insulti. Ho pensato fosse un pazzo”. Quella però sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di telefonate offensive, come ha spiegato la Germano con le lacrime agli occhi: “Ma è stato solo il primo di migliaia, che mi hanno chiamato rivolgendomi insulti e minacce di morte a me e alla mia famiglia. Mi sono ritrovata nella stessa situazione di Giovanna Pedretti. Lucarelli doveva sapere che non si possono pubblicare i miei dati personali”.

«Non me l’aspettavo. Sono stata travolta dagli attacchi, non solo sui social. Hanno iniziato anche a chiamarmi al telefono per offendermi e minacciarmi e a inviarmi lettere piene di insulti, l’ultima è arrivata quindici giorni fa. Una volta, mentre stavo camminando per strada, un uomo mi ha riconosciuta e ha abbassato il finestrino per insultarmi. Ho avuto paura che qualcuno venisse direttamente nel ristorante per offendermi. È stato un periodo difficile, ma l’ho superato, anche concentrandomi sul lato positivo della situazione: i tanti messaggi di solidarietà che mi sono arrivati».