Katherine Tai, rappresentante per il commercio degli Stati Uniti all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), annuncia che date le gravi circostanze l’amministrazione Biden sostiene la revoca dei brevetti dei vaccini contro il covid-19. In questo momento infatti i vaccini prodotti dalle aziende farmaceutiche sono esclusiva proprietà intellettuale delle aziende produttrici, mentre se passasse questa linea si spingerebbe verso una gestione “open source” dei vaccini, che potrebbero essere replicati anche da altre aziende farmaceutiche che non ne hanno i diritti di proprietà intellettuale. Secondo Katherine Tai infatti:
“L’amministrazione crede fortemente nelle protezioni della proprietà intellettuale, ma per porre fine a questa pandemia sostiene la revoca di queste protezioni per i vaccini contro il Covid-19”
La discussione va avanti da mesi, con il sostegno in particolare di India e Sudafrica, ma l’appoggio degli Stati Uniti potrebbe avere un peso diverso nella discussione al WTO. Affinché questa linea passi ci vorrà comunque il consenso di tutti i 164 stati membri.
Le reazioni al sostegno degli Usa alla revoca dei brevetti
L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) accoglie molto positivamente questa presa di posizione. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom dichiara infatti:
“Mi congratulo con gli Stati Uniti per la loro decisione storica per l’equita’ dei vaccini e la priorita’ del benessere di tutte le persone ovunque in un momento critico. Ora muoviamoci tutti insieme rapidamente, in solidarieta’, basandoci sull’ingegnosita’ e sull’impegno degli scienziati che hanno prodotto i vaccini salvavita Covid-19”.
A non esultare sono le case farmaceutiche, che sostengono che i problemi della produzione dei vaccini non dipendano dalla proprietà intellettuale, ma da difficoltà produttive che continueranno a esserci lo stesso. Oltre ai brevetti infatti servono macchinari, materie prime e conoscenze adeguate. L’Ifpma, la Federazione internazionale delle aziende farmaceutiche con sede a Ginevra, sostiene infatti in un comunicato che:
“Siamo totalmente in linea con l’obiettivo che i vaccini siano rapidamente ed equamente distribuiti nel mondo. Ma come abbiamo ripetuto più volte, una sospensione è la risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso”.