L’archivio di moda possiamo definirlo come il catalogo della memoria. Racchiude l’Heritage di un brand, la sua evoluzione e la storia sociale a lui associata. Un lascito per le future generazioni, per capire da dove iniziare, modificare, e aggiornare in base al nuovo gusto e a nuovi bisogni. Dolce e Gabbana nella sfilata Spring/Summer 2023, ha raccontato la storia del brand, reinterpretando le tendenze passate.
Ogni brand possiede un proprio DNA, un’identità solida e dinamica, frutto di anni, di cambiamenti e di attività. I tratti distintivi come i loghi, le stampe e il design riconoscibile. Inoltre l’archivio di moda racconta i valori, la storia produttiva e le immagini specifiche che hanno reso unico il brand. Tutto questo, contribuisce attivamente al suo posizionamento all’interno della cultura collettiva e della storia della moda.
Un tuffo nel passato con Dolce e Gabbana
Dolce e Gabbana per la S/S 23 ritorna indietro nel tempo e ci rinfresca la memoria. In passerella propone il suo “best off”, partendo dal 1991, fino al 2006. Le collezioni moda maschile vengono re-interpretate, per renderle in linea con le presenti tendenze. Un modo per rimettere in produzione alcuni dei capi che hanno fatto la storia di Dolce e Gabbana. Gli anni Novanta stanno tornando e il brand, non vuole sentirsi impreparato. La nuova generazione è attratta da questi capi iconici, che rimandano ad un passato carico di storia e ricerca di qualità.
Il fashion show si apre con un modello in underwear bianco, senza logo, come quello della prima passerella del 1990. Un’analogia alla prima pagina bianca di un libro tutta da scrivere. In passerella si lascia spazio ai volumi, modelli baggy e giacche oversize. Tutto rigorosamente accompagnato dalla firma del brand, l’inizio di un nascente monogram e centralità del naming di un marchio. La Sicilia non viene lasciata in disparte ed è un tema ricorrente, ribadire il “Made in Sicily” come sinonimo di artigianalità e alta qualità.
L’archivio moda: l’importanza dell’Heritage
Sullo sfondo scorrono frame cinematografici che mostrano alcune sfilate dagli anni ‘90 fino ad arrivare ai giorni nostri. I capi presentano un’etichetta con la scritta “re-editing” un racconto rivolto a chi quegli anni non li ha vissuti. I dettagli sfarzosi del marchio sono messi in bella mostra, a partire dalle pietre preziose, quasi incastonate negli abiti e il selvaggio animalier.
Trasparenze e strappi, che rimandano agli anni Novanta, affiancati da completi sartorialmente puliti, eleganti, un classico senza tempo. Sfilano t-shirt con la scritta “David”, in rifermento a David Beckham, icona simbolo di quegli anni e del brand stesso. Il Fashion Show è stato un viaggio, raccontato da i due stilisti, Stefano Dolce e Domenico Gabbana, i quali hanno accompagnato gli spettatori nel passato. Un viaggio attraverso una macchina del tempo: l’archivio di moda.
Silvia Colaiacomo
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