Ennesimo scontro diretto, ennesimo (mezzo) passo falso per la Lazio di Simone Inzaghi, che proprio non riesce a vincere contro le big e raccoglie un solo punto contro un Milan in piena emergenza su ogni reparto, senza titolari del calibro di Romagnoli, Musacchio, Biglia, Bonaventura e Higuain e con Calhanoglou e Calabria non al 100% della forma.

Poteva essere l’occasione per la Lazio di consolidare all’Olimpico il quarto posto ai danni di una diretta concorrente, alla luce anche della sconfitta della Roma sul campo dell’Udinese. Invece, ancora una volta, i biancocelesti mancano sul piano del carattere, del cinismo e della cattiveria sotto porta, tranne che in occasione del pareggio in pieno recupero, con un gol capolavoro di Correa, entrato nella ripresa dopo oltre un’ora di gioco, al posto di un Luis Alberto che si è visto a sprazzi e che comunque non è riuscito ad incidere.

Il tiro di Correa allo scadere (PHOTO CREDITS: repubblica.it)

Ancora una volta il talento argentino, pagato 16 milioni quest’estate, ha dimostrato di saper dare una svolta alle partite con la sua classe e le sue giocate tanto belle quanto imprevedibili: questa Lazio può ancora permettersi il lusso di lasciare in panchina Correa almeno un tempo?

Onore ad un Milan guerriero, capace di seguire lo spirito e la grinta del suo allenatore e che è riuscito, in piena emergenza, a compattarsi e a resistere agli attacchi dei laziali, senza mai dare la sensazione di arrendersi e piegarsi. Un Milan che addirittura, in maniera inaspettata, è passato in vantaggio al 78’ con Kessie su deviazione sfortunata di Wallace e ha sperato fino alla fine di portare a casa i tre punti e di scavalcare al quarto posto proprio i biancocelesti.

Come dicevamo, ci ha pensato Correa a salvare la Lazio dalla beffa e da una sconfitta casalinga umiliante, che avrebbe dato un colpo durissimo al morale e alle ambizioni della squadra. Alla fine dei conti il pareggio è il risultato più giusto per quello che si è visto in campo, ma la Lazio non può esultare e non si può vedere il bicchiere mezzo pieno!

A molti tifosi laziali è sembrato di rivivere, in parte, la sconfitta bruciante della scorsa stagione contro l’altra milanese, l’Inter, che costò l’accesso alla Champions proprio all’ultima giornata, sempre all’Olimpico di Roma. Purtroppo certi limiti caratteriali della squadra continuano a persistere e su questo Simone Inzaghi deve ancora lavorare molto, altrimenti con questo atteggiamento è difficile ambire al traguardo Champions League.

Simone Inzaghi (PHOTO CREDITS: lazionews24.com)

Rimane, comunque, il quarto posto in classifica, con il Milan staccato di un punto: un quarto posto che la Lazio è chiamata a difendere nelle prossime sfide, a partire dalla trasferta di Verona contro il Chievo. Un calendario che, almeno sulla carta, dovrebbe essere alla portata dei biancocelesti e non prevede più big match fino alla fine del girone d’andata.

Fino a giovedì, però, testa all’Europa League, con la Lazio chiamata nella trasferta contro l’Apoel a mantenere una piccola speranza di giocarsi il primo posto del girone contro l’Eintracht ed evitare ai sedicesimi il “pericolo” delle retrocesse dalla Champions.

Gian Battista Mannone