Tre sconfitte di fila, un obiettivo sfumato, giocatori spremuti: la Lazio reagirà?

Continua il periodo nero per la Lazio di Simone Inzaghi, che giovedì scorso ha dovuto dire addio all’Europa League dopo la sconfitta per 2 a 0 in casa del Siviglia, la quarta consecutiva in Europa. Un addio amaro, con i biancocelesti che hanno recriminato per un rigore netto non concesso dall’arbitro su Lulic lanciato a rete in occasione dello 0 a 0, un rigore che magari poteva cambiare le sorti dell’incontro ma forse no, visto che in fondo in pochi credevano veramente in un ribaltamento delle sorti dopo la sconfitta casalinga dell’andata e gli stessi giocatori, purtroppo, ad un certo punto sembravano scarichi e quasi rassegnati.

L’espulsione ingenua di un inguardabile Marusic poi, nel momento migliore della squadra che era in superiorità numerica, ha rappresentato il colpo di grazia per la Lazio, dopo che già Strakosha aveva fatto la frittata in occasione dell’1 a 0.

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Lulic recrimina per il rigore negato contro il Siviglia (PHOTO CREDITS: Paolo Bruno/Getty Images)

Europa League un intralcio?

Quindi la sconfitta e l’eliminazione ci sta tutta, è evidente che il Siviglia, vincitore per tre edizioni di fila del trofeo, abbia ampiamente meritato il passaggio agli ottavi. Purtroppo tocca anche registrare alcuni commenti sui social di tifosi laziali che addirittura si auguravano l’uscita della Lazio dall’Europa per meglio concentrarsi sul campionato e sulla Coppa Italia: ma davvero qualcuno pensa che delle sconfitte possano essere di aiuto per il prosieguo della stagione?

 Ancora c’è qualcuno nel mondo laziale che vede l’Europa League come un intralcio? Forse questa eliminazione rende la Lazio maggiormente favorita nella corsa al quarto posto o nella vittoria della Coppa Italia? Non è questa la mentalità vincente né di una società né di un tifoso, che mai e poi mai dovrebbe augurarsi una sconfitta o, peggio, un’eliminazione della propria squadra, neppure in un’amichevole!

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I biancocelesti dopo la vittoria con l’Inter in Coppa Italia (PHOTOCREDITS: eurosport.com)

Verso la Coppa Italia: la situazione

A proposito di Coppa Italia: in quale condizione fisica e mentale ci sta arrivando la Lazio? In difesa è emergenza vera: con la squalifica di Radu e gli infortuni di Bastos, Luiz Felipe e Wallace, Inzaghi si ritrova senza centrali di ruolo escluso Acerbi e probabilmente dovrà ricorrere all’arretramento di Lucas Leiva, incrociando le dita. A centrocampo ci saranno i rientri fondamentali di Luis Alberto e Parolo, dopo quelli di Milinkovic e Immobile che guiderà l’attacco contro il Milan, probabilmente in coppia con Correa.

Una squadra stanca, senza giusti ricambi

L’infermeria, quindi, inizia a svuotarsi, il problema però è capire se questi giocatori siano pienamente recuperati e pronti a sostenere questo tour de force che li attende fino al termine della stagione. Nelle sfide contro Genoa e Siviglia si è visto chiaramente come giocatori tipo Immobile, Lucas Leiva, Lulic e Correa siano ampiamente lontani dalla forma migliore e stiano risentendo inevitabilmente della stanchezza, figlia di un impiego continuo su tutti i fronti.

Questa stanchezza spiega anche, in parte, il crollo verticale della capacità realizzativa della squadra rispetto allo scorso anno: la media reti della Lazio, infatti, è passata da 2,3 a 1,3 gol a partita nel giro di un solo anno, con zero gol nelle due sfide con il Siviglia e un solo gol contro il Genoa. Mancano come il pane i gol di Milinkovic e Luis Alberto, decisivi lo scorso anno, ma anche di Immobile, senza il quale l’attacco della Lazio è pressoché inesistente.

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Ciro Immobile e Felipe Caicedo (PHOTO CREDITS: Gazzetta.it)

Solo Romulo a gennaio

Sicuramente il mercato di gennaio poteva essere una buona occasione per puntellare a dovere la rosa e portare a Inzaghi uomini
freschi ed energie per affrontare al meglio i tre fronti e permettere ai titolarissimi di riposare: è arrivato il solo Romulo, che comunque non sta sfigurando per niente e viene da molti tifosi invocato come titolare al posto di Marusic sulla fascia destra, restano però i buchi in reparti delicati come difesa e attacco.

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Cristian Ledesma con la maglia bandiera e la fascia di capitano (PHOTO CREDITS: gianlucadimarzio.com)

Calciatori svincolati: possono aiutare?

Una soluzione d’emergenza in questo momento, seppure non del tutto risolutiva, potrebbe arrivare dal mercato degli svincolati, da mettere sotto contratto magari fino a giugno: un nome interessante potrebbe essere quello di Pepito Rossi in attacco, come riserva di Immobile: l’italoamericano, perseguitato da drammatici infortuni che ne hanno minato una splendida carriera, potrebbe avere ancora un buon fiuto del gol che lo ha sempre contraddistinto e permetterebbe a Immobile di poter rifiatare.

Lazio, possibile ritorno di Ledesma?

Un altro nome, romantico per la piazza, potrebbe essere quello di Cristian Ledesma: l’ex capitano è di nuovo svincolato, dopo la grottesca vicenda del Pro Piacenza, e potrebbe rappresentare un cambio in mediana a Badelj e Leiva soprattutto se, come sembra, il brasiliano verrà impiegato da Inzaghi anche come difensore all’occorrenza. È vero, l’età di Ledesma (36 anni) e la sua lunga lontananza dalla serie

A potrebbero far storcere il naso ad alcuni tifosi laziali, ma un ritorno farebbe felici molti altri tifosi, da sempre legati ad un giocatore che ha fatto della lazialità una ragione di vita, insieme alla sua famiglia. Inoltre il giocatore potrebbe portare allo spogliatoio biancoceleste un valido apporto in termini di personalità, esperienza e carisma: perché allora non provarci con Ledesma, anche solo fino a giugno?