Roma ed Edin Dzeko. Una relazione sentimentale intessuta di alti e bassi. Una storia d’amore spesso messa in discussione che, nel momento del bisogno, eleva i capitolini alla vittoria. Vedere Frosinone.

La Roma è Dzeko dipendente, a quanto pare. La vittoria di Frosinone (LEGGI LA CRONACA) ottenuta all’ultimo respiro ha sottolineato l’importanza del professionista e dell’uomo venuto dalla Bosnia. L’attuale numero nove di mister Di Francesco, nonostante una stagione dipinta di chiaro-scuro, continua a rivelarsi determinante in ogni zona del campo prendendosi sulle spalle, molto spesso, l’intera compagine romanista.

Non solo in zona goal: Dzeko risulta decisivo nella manovra romanista anche lontano dall’area di rigore. La classe dell’ex Manchester City, infatti, viene messa al servizio di un centrocampo che, a volte, viene fagocitato dagli avversari sotto l’aspetto del fraseggio. Un tuttocampista moderno, dinamico e decisivo.

Frosinone-Roma, step fondamentale dei capitolini nella sfrenata corsa Champions League, dovrebbe aver spazzato via qualsiasi dubbio sull’importanza, non sempre sottolineata a dovere, dell’attaccante romanista. Perché? Andiamo a (ri)scoprire insieme quanto Edin Dzeko da Sarajevo sia essenziale per il (non) gioco della Roma.

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Edin Dzeko esulta dopo la rete siglata contro l’Empoli (Credit: Calcio d’Angolo)

Uragano Dzeko sul Frosinone

Gara complicata, avversario tosto e Roma poco attenta. Nel vento forte di Frosinone, i giallorossi hanno rischiato di lasciare per strada altri punti in modo assurdo. È vero, l’attuale stato di forma della banda Baroni può mettere in difficoltà l’ottanta per cento delle compagini che albergano la Serie A ma i capitolini non possono più permettersi, dopo un girone d’andata non irreprensibile, di fallire appuntamenti alla loro portata.

La trasferta in terra ciociara ha confermato due realtà che stanno caratterizzando l’attuale stagione della società guidata da James Pallotta: la fragilità difensiva disarmante e l’importanza di avere in rosa uno Swaroski a forma di cigno come Edin Dzeko. “Frosinone-Dzeko 2-3“. L’affermazione, irrispettosa per il resto dei calciatori che sono scesi in campo allo Stirpe, è forte ma, nonostante sia poco elegante, ha un suo perché. Anzi, tre.

Dzeko entra attivamente in tutte le reti siglate dalla Roma in quel di Frosinone. Il punto del pari è un mix di cattiveria, lungimiranza e prontezza tecnica: il bosniaco fiuta l’errore in area di Goldaniga rubando palla all’ex Palermo ed in una frazione di secondo ha la lucidità mentale e l’estro necessario per battere chirurgicamente l’incolpevole Sportiello mandando la sfera in buca d’angolo.

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Dzeko beffa Goldaniga e pareggia il match (Credit: Forza Italian Football)

Non esiste il tempo materiale per rivedere la prodezza di Dzeko perché il nove, a distanza di pochi secondi dal pareggio, s’inventa una giocata a centrocampo che farebbe impallidire qualsiasi numero dieci o regista: con una naturalezza pazzesca, il bosniaco riceve palla tra le linee sbarazzandosi elegantemente della marcatura di due avversari prima di aprire il compasso per trovare il liberissimo El Shaarawy. Il resto è storia: tiro del “Faraone” parato da Sportiello che in seguito deve arrendersi al tap-in di Pellegrini in spaccata.

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Dzeko lotta contro gli avversari (Credit: Gazzetta del Sud)

Dzeko: zampata da tre punti

Nella seconda frazione di gioco, le due compagini spariscono un po’ dal campo influenzate, anche, dal forte vento che imperversa nel Lazio in queste ore. Errori di manovra, poca convinzione e stanchezza latente diventano le vere protagoniste allo Stirpe. Dzeko, insieme alla Roma, si eclissa piano piano nel sottofondo poco edificante del tifo frusinate (il bosniaco viene apostrofato come “zingaro” dagli spalti).

Il pareggio di Pinamonti a dieci minuti dalla fine ha il merito di risvegliare il leone bosniaco: all’ultimo respiro, infatti, Dzeko trasforma in oro la verticalizzazione di De Rossi ed il cross in area di El Shaarawy deviando con la coscia (forse con parti del corpo meno nobili, ndr) il pallone che vale tre punti pesantissimi. Nel vento di Frosinone, l’uragano dei Balcani si abbatte senza pietà sui gialloblu consegnando la vittoria alla Roma.

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La gioia incontenibile al 95′ (Credit: LaPresse)

Tre palloni toccati, tre reti romaniste. Due firmate, una indotta. Nella trasferta di Frosinone, la Roma ha (ri)scoperto di essere Dzeko dipendente. Il bosniaco è utile in ogni zona del campo: aiuta la difesa sui calci piazzati avversari, gestisce la sfera ed organizza la manovra a centrocampo, difende palla, crea spazi per imbucate sulla trequarti e realizza reti importanti in area di rigore. Una risorsa inesauribile che, il prossimo anno, potrebbe allontanarsi dal Palatino.

Quale destino per Dzeko?

Nonostante la prova di forza del bosniaco contro il Frosinone, Dzeko potrebbe lasciare la Capitale nella prossima sessione estiva di calciomercato. Il nome della punta è finito sul taccuino di molti club: dopo aver certificato la veridicità delle sirene cinesi, la Roma ha registrato l’interesse della Premier League e dell’Inter di Spalletti, il mister che rivitalizzò l’ex Wolfsburg durante la sua seconda esperienza romana.

In effetti, il contratto dell’attuale numero nove giallorosso scadrà nel 2020, quando Dzeko avrà trentaquattro anni: età considerevole, per un calciatore. La Roma chiede al suo bomber di traghettare i compagni verso la vittoria nelle delicatissime sfide contro Lazio e Porto. Se le prestazioni sportive dovessero rimanere di altissimo livello, Pallotta potrebbe convincersi a prolungare di un altro anno il matrimonio con il suo attaccante.

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Il 2-3 di Dzeko allo Stirpe (Credit: Il Messaggero)

Dzeko, non è un mistero, si trova benissimo nella Capitale: la famiglia (soprattutto la moglie) non vorrebbe lasciare Roma. Basterà la ferma volontà della punta? Lo scenario più plausibile, alla fine, porta alla cessione in caso di offerta interessante. Per due ragioni: registrare una clamorosa plusvalenza ed abbassare il tetto ingaggi. Le prestazioni sportive del bosniaco, però, potrebbero cambiare repentinamente lo scenario.

Tornando al presente, però, possiamo asserire senza alcun rischio che la Roma è Dzeko dipendente e che l’ex City ha un feeling importante con i giallorossi. Rapporto d’amore ribadito più volte nelle dichiarazioni e sui social. Aspettando il suo record personale: al prossimo goal, la Roma diventerà il club con il quale Dzeko ha segnato più in carriera…

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