Lazio, fine del sogno Champions?

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Di Redazione Metropolitan

C’è ancora qualcuno in casa Lazio che crede ad una squadra in lotta per la Champions?

Difficile, dopo una sconfitta assurda e suicida che ha di fatto buttato via un’intera stagione: è vero, sulla carta la Lazio potrebbe ancora giocarsela, visto che il Milan e il quarto posto distano “solo” quattro punti, ma chi nutre ancora una simile speranza dopo aver visto lo scempio casalingo contro il Chievo, una squadra ultima in classifica, già aritmeticamente retrocessa, senza alcuna pretesa e che si è persino permessa il lusso di lasciare a casa due titolarissimi come il portiere Sorrentino e Giaccherini.

Un fallimento totale!

Era una partita da non sbagliare, da archiviare con l’intera posta in palio e per di più all’Olimpico: la Lazio è riuscita nell’impresa di sbagliare tutto, approccio, mentalità, gioco! E così, in una giornata di campionato in cui la Roma andava a giocare con l’Inter, l’Atalanta al San Paolo contro il Napoli secondo in classifica e il Milan impattava sull’1 a 1 esterno contro il Parma, la Lazio, che con una vittoria poteva portarsi ad un solo punto dal sogno Champions, sceglie di distruggere tutta una stagione ed esce con le ossa rotte, facendosi scavalcare dal Torino e scivolando all’ottavo posto.

Simone Inzaghi (PHOTO CREDITS: MPNEWS.IT)

Non si salva nessuno

C’è poco da dire su questo sabato “infernale” per la Lazio alla Vigilia di Pasqua: non si salva nessuno e TUTTI, adesso, sono chiamati a farsi un esame di coscienza e prendersi le proprie responsabilità davanti ai propri tifosi, specialmente coloro che sono stati costretti a vivere dal vivo all’Olimpico una partita del genere. Ha sbagliato innanzitutto Inzaghi, che ha optato per un turnover a dir poco discutibile: ha preferito schierare titolari Durmisi, Marusic e Patric e i risultati, purtroppo, si sono visti tutti! Aver sottovalutato una partita del genere, più che mai decisiva, contro un avversario da sempre ostico per la Lazio, è stato un errore incredibile, non da lui, e rischia di diventare imperdonabile.

Milinkovic Savic (PHOTO CREDITS: Getty Images)

Milinkovic, perché questa follia?

Ha sbagliato Milinkovic Savic, capace di farsi espellere dopo mezzora di gioco per un calcio a Stepinski folle e ingiustificabile: come si può reagire in quel modo e lasciare in 10 la propria squadra per l’intera partita, in un momento così decisivo? Stavolta Milinkovic non ha scuse e con quel calcio si è reso indifendibile: l’augurio è che la società possa prendere nei suoi confronti un provvedimento disciplinare, prima ancora del responso del giudice sportivo. Con la sua espulsione Milinkovic ha costretto la Lazio a giocare con l’uomo in meno e a ricorrere al secondo cambio già alla mezzora di gioco, visto che al quarto d’ora Radu (l’unico a salvarsi in questa partita, insieme a Caicedo) aveva chiesto la sostituzione per infortunio. Come può un giocatore che aspira a diventare campione fare certe leggerezze?

Giocatori fuori forma

Ma, come abbiamo detto, hanno sbagliato tutti i giocatori scesi in campo: da Ciro Immobile, che sembra ormai l’ombra del bomber ammirato fino a poco tempo fa, a Strakosha, capace ancora una volta di alternare parate fondamentali come contro l’Udinese a pasticci clamorosi come contro il Chievo. Ha steccato pure Luis Alberto, capace persino di farsi espellere a fine partita, lasciando una Lazio in piena emergenza per la prossima sfida contro la Sampdoria.

Il Direttore Sportivo Tare e il Presidente Claudio Lotito (PHOTO CREDITS: Ansa)

Le colpe della società

Purtroppo non si salva neppure la società, incapace ancora una volta di allestire una squadra all’altezza dell’obiettivo Champions, in grado di mettere in campo dei titolarissimi ma di avere contemporaneamente a disposizione dei buoni rincalzi: purtroppo Inzaghi non può fare a meno di un Ciro Immobile o di un Lulic neanche quando giocano male, perché dei sostituti adeguati non ci sono!

A rischio persino l’Europa League

Fare vincere nel proprio stadio una squadra retrocessa e in disarmo che prima di sabato aveva vinto una sola volta in questo campionato e mai in trasferta è un’onta che non si potrà cancellare facilmente. È vero che la classifica per il quarto posto è ancora corta, ma questa sconfitta, prima ancora che per la classifica, è una mazzata per il morale e le ambizioni di giocatori e tifosi. Inutile girarci intorno: la Champions, purtroppo, oggi è solo un miraggio, la Lazio non è ancora pronta per certi palcoscenici! Anzi, il rischio adesso è di restare fuori persino dall’Europa League, qualcosa di impensabile fino a qualche mese fa: la speranza è quella di non completare un suicidio perfetto!