Lazio, restituite i poteri ai fantastici quattro

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Di Redazione Metropolitan

Inseguire i grandi traguardi ripartendo dalle certezze. Una strategia chiara e lineare che, per poter pagare al meglio, dovrà essere accompagnata dalla rinascita del reparto offensivo della Lazio dopo una stagione a mezzo regime. Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Immobile e Correa: punte di diamante dello scacchiere di Inzaghi chiamate a recitare un vero ruolo da protagoniste per condurre in alto le aquile

Una Coppa Italia in bacheca ed una Supercoppa ancora da contendere alla Juventus. Questo il punto di partenza della nuova Lazio, la quale, dopo un’annata conclusa sì con un titolo ma con l’ottava posizione in classifica, riparte dai vecchi pilastri per tentare ancora una volta la scalata al quarto posto. Il mercato ha regalato acquisti mirati che per tornare veramente utili avranno bisogno di essere supportati da un reparto offensivo rigenerato dopo una stagione sotto le aspettative.

Inzaghi necessita dell’artiglieria pesante per scongiurare il rischio di un campionato con la formazione a testuggine tesa a limitare i danni.

Un SMS forte e chiaro

Addio. È giunto il momento dei saluti. E invece no. La maglia numero 21 resta sulle spalle di Sergej Milinkovic-Savic, gioiello al centro del calciomercato biancoceleste destinato, salvo colpi di scena improvvisi, a rimanere nella capitale.

Il sergente, dopo aver lanciato negli ultimi giorni messaggi di amore alla Lazio dovrà dimostrare di valere realmente i 100 milioni chiesti da Lotito per farlo partire. Archiviato un 2018 strepitoso con 14 reti e 7 assist in 47 presenze, il serbo nella stagione passata, seppur conquistando la palma di miglior centrocampista della Serie A, ha abbassato notevolmente il rendimento: solo 7 reti e 3 assist in 41 presenze. Numeri leggermente allarmanti compensati dal peso delle marcature messe a segno, tra le quali il colpo di stella che ha sbloccato la finale di Coppa Italia.

Milinkovic-Savic
“Sto alla Lazio e non penso troppo alla fine del mercato. È stato scritto di tutto, ma so dove ho la mia testa e con chi ho un contratto”. Milinkovic-Savic in un’intervista ad Espreso (www.calcioweb.eu)- Photo Credit: www.fantamagazine.com

La stagione ai nastri di partenza sarà quella della verità, quella della consacrazione o della disillusione. Per essere un vero top player non bastano la classe ed i colpi di genio, ma è obbligatorio mantenere sempre alto il voto in pagella. Sergej è pronto a prendersi la Lazio; Inzaghi lo aspetta a braccia aperte.

Un Mago in casa Lazio

Per sperare di scalare le vette della classifica i capitolini devono invocare l’intervento di un mago. E chi meglio di Luis Alberto può esserne l’interprete. Lo spagnolo, complice qualche problema fisico ed una nuova posizione tattica nella “Lazio fantasia”, lo scorso anno è sembrato la brutta copia di quello visto dodici mesi prima.

Nel 2018-2019 solo 6 gol 6 passaggi decisivi, a fronte delle 12 reti e 18 assist di un anno prima. Le sirene estive che lo hanno avvicinato più volte al Siviglia sembrano oramai un lontano ricordo. Il numero 10 ha fatto silenzio intorno a sè ed è apparso concentratissimo fin dai primi giorno di Auronzo di Cadore con l’intento di cancellare i fantasmi e le critiche di qualche mese fa.

Nonostante sarà molto difficile vederlo ancora una volta in doppia cifra tenendo conto della nuova veste tattica, il Mago sarà chiamato a prendere in mano la situazione nel momento in cui bisognerà scardinare difese piazzate incuneandosi tra le linee ed imboccando un Immobile affamatissimo.

Luis Alberto, per raggiungere il quarto posto serve estrarre tanti conigli dal cilindro.

Il ritorno di Ciro

Trattare del reparto offensivo della Lazio senza citare Ciro Immobile finirebbe per escludere dal discorso il nucleo centrale. Il terminale offensivo campano è tra i quattro forse quello chiamato al vero riscatto.

Ad un 2017-2018 irripetibile con 40 reti e 9 assist è seguita un’ annata a leggermente sottotono (19 le marcature totali). Ciro sarà chiamato a dimenticare soprattutto il girone di ritorno dello scorso anno, quando è riuscito ad andare a segno solo 5 volte. I successi degli uomini di Lotito passano necessariamente dai suoi piedi. Quando il numero 19 segna la Lazio gioca e convince, quando è in giornata no tutto si fa più difficile.

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Immobile ha appena siglato la rete del 2-0 nell’ultimo derby contro la Roma. La dedica alla moglie Jessica incinta- Photo Credit: calcio.fanpage.it

Con un Caicedo scalpitante in panchina, il centravanti di Torre Annunziata dovrà tornare quello visto due stagioni fa per convincere definitivamente (semmai ce ne fosse bisogno) Inzaghi e Mancini in vista di Euro 2020.

Con l’arrivo del piccolo Mattia l’occasione per tornare a gonfiare la rete e far gioire la Nord è troppo ghiotta per farsela scappare.

L’esame di maturità del Tucu

Imporsi come astro nascente è già un’impresa non indifferente. Eppure, il difficile arriva proprio ora che gli avversari conoscono i punti forti e quelli deboli di un ragazzo in grado di spaccare le partite come Joaquín Correa.

Un primo anno partito lentamente tra panchine e qualche spezzone qua e là. Poi la svolta nella seconda metà di campionato con Inzaghi che ha affidato le chiavi della trequarti all’ argentino, il quale non ha certamente deluso le aspettative.

Lampi di genio e dribbling ubriacanti non sempre capitalizzati nel migliori dei modi a causa di un sangue freddo ancora da tenere in abbattitore per qualche tempo.

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Correa ha appena calciato il pallone che regalerà la finale di Coppa Italia alla Lazio- Photo Credit: Ansa

A ben vedere, in effetti, i numeri non sembrerebbero essere dalla sua parte: in 44 apparizioni, 9 reti e 7 assist. Una doppia cifra solo sfiorata ma adeguatamente bilanciata dal peso specifico di ogni rete a partire da quella alla Dacia Arena contro l’Udinese, proseguendo per il sigillo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan sino alla firma in finale dopo aver seminato il panico in area atalantina.

Un aspetto, quello della finalizzazione, che se migliorato potrebbe condurre la Lazio in alto ed il “Tucu” verso le copertine dei giornali del prossimo calciomercato.

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