All’Artemio Franchi arriva un 1 a 1 dopo aver più volte sfiorato il gol del raddoppio.
Contro la Fiorentina, la Lazio ha chiuso in maniera non impeccabile una settimana da sogno, iniziata con la grande vittoria nel derby della Capitale e riempita dall’affetto e dalla carica trasmessa alla squadra dai tifosi, che hanno seguito in massa i propri beniamini nella trasferta al Franchi contro la Fiorentina, tanto da riempire completamente il settore ospiti.
Un pareggio inutile ma da non buttare
La sfida con la Viola poteva regalare agli uomini di Inzaghi un’altra vittoria preziosissima, ma un super Terracciano e una Lazio un po’ sciupona hanno inchiodato la partita sull’1 a 1 finale, un risultato che serve a poco ad entrambe le squadre in vista dei loro obiettivi ma che alla fine ci sta tutto, e può anche andare bene ai biancocelesti su un campo di certo non facile.
Primo tempo di dominio laziale
La Lazio del primo tempo, a parte il quarto d’ora iniziale in sordina, gioca un primo tempo quasi perfetto, da grande squadra, non ha dato mai il pallino del gioco alla Fiorentina e con la coppia Immobile-Correa, supportati da un ottimo Milinkovic Savic, ha dato l’idea di essere una grande squadra, pronta a continuare il capolavoro fatto contro la Roma e a lottare prepotentemente per la Champions.
E il gol del momentaneo vantaggio al minuto 23 è stato una delizia per gli occhi, con una combinazione perfetta tra il Tucu e Immobile che da fuori area spara un bolide che non lascia scampo all’ottimo Terracciano, che pochi minuti prima aveva deviato sul palo con un’ottima parata un tiro a tu per tu proprio dell’attaccante di Torre Annunziata.
A questo punto gli uomini di Inzaghi hanno avuto in più di un’occasione il match point per dare il colpo di grazia alla Viola e chiudere la gara, ma impattano sulla saracinesca piazzata sulla porta da Terracciano, che prima ipnotizza un’altra volta Immobile e poi si immola sui tiri a botta sicura di Milinkovic prima e Correa dopo. Alla fine del primo tempo, nessuno avrebbe avuto da recriminare se la Lazio avesse condotto con due o tre gol di scarto.
Secondo tempo: una Lazio sparita
Ma con i “se” o con i “ma” non si scrive la storia, così nel secondo tempo è stata tutta un’altra partita. I biancocelesti hanno dato l’idea di volersi accontentare del risultato e hanno pensato più a tenere a bada gli avversari piuttosto che colpirli. A questo punto è stata la Fiorentina a prendere in mano il gioco, la Lazio ha subito e ha smesso in pratica di attaccare, condizionata probabilmente dalla stanchezza.
Un atteggiamento sbagliato, una sensazione di appagamento mostrata troppo presto che ha permesso alla Fiorentina di rialzare la testa e colpire alla prima occasione con una bella azione che ha portato ad un gol da maestro di Luis Muriel per il pareggio.
La classifica ora si complica
Un vero peccato, che impedisce ai ragazzi di Inzaghi di tenere il passo delle dirette avversarie, tutte vittoriose in questa ventisettesima giornata di Serie A, in attesa della Roma di Claudio Ranieri chiamata alla sfida contro l’Empoli: adesso il quarto posto, detenuto dall’Inter, dista ben 8 punti, senza considerare il sorpasso del Torino che ha fatto scivolare la Lazio all’ottavo posto, seppur con una partita in meno da recuperare contro l’Udinese.
Vietato sbagliare ancora
Adesso i biancocelesti sono chiamati ad una volata estenuante fino al termine del campionato, una volata che vede in gara un bel gruppo di squadre con una classifica cortissima, che non ammette ulteriori battute d’arresto, passi falsi, atteggiamenti timidi o, peggio ancora, giocatori appagati: il derby è stata una bellissima soddisfazione, da ricordare e raccontare, ma adesso deve essere messo alle spalle per evitare distrazioni.
Inzaghi, oltre che pensare a far ritrovare la forma ottimale ai suoi giocatori migliori, è chiamato soprattutto a curare l’aspetto agonistico e la mentalità dei suoi uomini, che non possono più permettersi black-out o cali di concentrazione come contro la Viola. La testa, ora, deve andare subito alla sfida contro il Parma e ai prossimi impegni, nella consapevolezza che le partite durano 90 minuti più recupero e non solo un tempo…