In aumento la bolletta gas per le famiglie ancora in tutela. Dopo il calo del mese di ottobre (-12,9%), in base all’andamento del mercato all’ingrosso italiano per la famiglia tipo in tutela per i consumi del mese di novembre si registra una crescita del 13,7% rispetto al mese scorso.
Lo comunica l’Arera, sottolineando che per il mese di novembre il prezzo della materia prima gas (CmeMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è fissato in 91,2 euro/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno (compreso tra il 1 dicembre 2021 e il 30 novembre 2022) è di circa 1.740 euro, in aumento del 63,7% rispetto ai 12 mesi precedenti (1 dicembre 2020 – 30 novembre 2021).
A Bruxelles la presidenza ceca ha presentato una nuova proposta che prevede di portare il price cap al gas dai 275 euro inizialmente proposti dalla Commissione Ue a 264 euro, riducendo il numero dei giorni necessari per attivarlo da quattordici a cinque. Inoltre, si propone uno spread fra quotazioni al mercato Ttf e indice di riferimento del Gnl a 58 euro per cinque giorni consecutivi (anziché i dieci previsti in un primo momento).
In questo contesto l’Italia e altri sei Paesi Ue (Belgio, Grecia, Polonia, Slovenia a cui si sono aggiunti Lituania e Malta), hanno avanzato una proposta alternativa basata essenzialmente su due punti. Il primo è un tetto fisso a 160 euro, il secondo un blocco dinamico con un tetto stabilito periodicamente e collegato alla media aritmetica dei vari indici globali. Nel documento sono illustrate le caratteristiche principali che dovrebbe avere il meccanismo: la natura dinamica, la sua estensione alle transazioni fuori mercato e a tutti i contratti future, non solo quelli a un mese. Il compromesso è tutt’altro che vicino. Secondo il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, «se non c’è accordo sul price cap, si può anche non arrivare a una soluzione».