The LEGO Movie 2 è un capolavoro, superiore persino al primo film, e noi di InfoNerd non vedevamo l’ora di raccontarvelo. Diamo inizio alle danze svicolando tra una citazione pop e l’altra!
Noi di InfoNerd abbiamo visto The Lego Movie 2 – Una nuova avventura al Cinema Adriano in anteprima il 17 febbraio a Roma, e non vedevamo l’ora di dire la nostra su quello che si è rivelato un’opera superiore ai suoi antesignani, nonostante questi fossero dei piccoli capolavori.
The LEGO Movie 2: l’ultimo di una serie
The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura è solo l’ultima opera di un insieme di opere cinematografiche ispirate al mondo dei Lego. Tutto iniziò nel 2014, quando apparve nelle sale The LEGO Movie, con Phil Lord e Christopher Miller alla regia.
La saga poi si arricchì di due spin-off usciti entrambi nel 2017: LEGO Batman – Il film e LEGO Ninjago – Il film.
La serie cinematografica sui LEGO ha poi dato il via a una serie videoludica ispirata a ogni film del progetto.
The LEGO Movie 2 è una caccia al tesoro alle citazioni per lo spettatore
Le menti dietro la saga cinematografica dei LEGO non si sono mai trattenute dal riempire le loro opere di citazioni provenienti dalla cultura pop o nerd, tanto che agli occhi di uno spettatore adulto la narrazione passava in secondo piano rispetto alle battute di spirito.
Il primo film della serie era ricco di citazioni a opere illustri come Il Signore degli Anelli, Star Wars o quell’opera meravigliosa che è Samurai Jack.
Per quanto gli sceneggiatori strizzassero l’occhio in continuazione agli spettatori over 18 però, il film era sicuramente tarato principalmente su un pubblico molto più giovane.
Negli spin-off gli sceneggiatori hanno voluto giocare invece su due registri, tanto che se da una parte abbiamo un umorismo raffinato nei suoi tratti anche più trash in LEGO Batman, dall’altra parte abbiamo un vera e propria storia di formazione e amicizia per bambini e adolescenti in LEGO Ninjago.
The LEGO Movie 2 si inserisce senza dubbio nel filone del primo film e dello spin-off su Batman, facendo delle citazioni il suo campo da battaglia su cui instillare ironia e sagacia. Un film sicuramente più audace del primo, ma anche più vario nelle citazioni rispetto allo spin-off che giocava molto di più sull’universo del pipistrello con i “super-soldi” e tutte le sue incarnazioni (a parte qualche dalek ogni tanto).
The LEGO Movie 2 “ruba” in diversi universi
The LEGO Movie 2 spadroneggia come un pirata in più di un universo, tanto che per lo spettatore diventa quasi un gioco rincorrere le varie citazioni, anche se in modo decisamente più spensierato rispetto a un film come Ready Player One.
Si passa dall’universo di Mad Max a quello di Jurassic Park, fino a creare figure che sono un misto dei ruoli cinematografici interpretati dallo stesso attore (shhhhh! Dovete andare a vederlo per sapere!). Si prende, si monta, si smonta e si crea quasi come se fosse un elogio dell’anarchia.
Una statua della libertà stile Il Pianeta delle Scimmie accanto ai My Little Pony. Bruce Willis accanto a mostri cinematografici – in tutti i sensi – che sbrilluccicano (non mi costringerete mai a scrivere il suo nome!).
Con The LEGO Movie 2 ridono gli adulti
Noi eravamo in sala il giorno dell’anteprima al Cinema Adriano a Roma, e tutto il personale dell’accoglienza era attrezzato per accogliere il gran numero di bambini con genitori al seguito. Mentre aspettavo l’inizio della proiezione mi chiedevo se sarei riuscita a vedere il film senza troppi schiamazzi di gioia… e poi… sorpresa: i bambini non ridevano, ma intanto gli adulti – genitori o meno – si facevano sentire eccome.
Tra una battuta sui Radiohead e un Batman reticente alle relazioni interpersonali, i bambini si perdono. I bambini seguono la trama, si riconoscono nei personaggi “umani”, ma non riescono a capire le battute sottili, anche quando magari fanno parte di un universo a loro vicino come quello di Harry Potter.
Un film audace nel suo voler puntare molto di più sugli adulti che sui bambini, un film la cui sceneggiatura tiene e che è in grado di mantenere il ritmo tra una battuta e l’altra, tra un universo e un altro. In questo è nettamente superiore al suo prequel che all’epoca avevo trovato un prodotto ottimo, ma che non si spingeva mai oltre un certo confine.
Seguendo un percorso che lascia spazio anche ai grandi sentimenti (e ai sensi di colpa per fratelli maggiori che non giocano con le proprie sorelline), quel confine è stato sorpassato.
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