
Lele Spedicato è il chitarrista dei Negramaro, ricoverato d’urgenza qualche anno fa in ospedale a causa di un malore.
Classe 1980, è nato a Veglie, in provincia di Lecce, ed è stato, insieme a Giuliano Sangiorgi e al bassista Ermanno Carlà, il fondatore di una delle band italiane più famose di sempre. Barba lunga, sorriso enigmatico e una grande passione per la musica, Emanuele Spedicato, per gli amici Lele, non ha mai abbandonato i Negramaro e in questi anni è cresciuto con il gruppo.
Era il 1999 quando a Copertino, Giuliano, Lele ed Ermanno decisero di fondare i Negramaro. Avevano però bisogno di un campionatore e fu proprio il chitarrista a contattare Andrea De Rocco, detto Pupillo. I tre lo raggiunsero a Lecce, a bordo della Fiat di Spedicato e quando gli fecero ascoltare i loro brani fu subito chiaro che c’era un forte feeling. In seguito arrivarono il tastierista Andrea Mariano e il batterista Danilo Tasco, batterista, ma soprattutto il grande successo, con brani, album e tour che sono entrati nella storia della musica.
“Siamo legati come fratelli” aveva raccontato lui qualche tempo fa, descrivendo il legame unico e indissolubile con i compagni di band. Il malore è avvenuto lunedì 17 settembre del 2018, mente Spedicato si trovava nella sua villa nel Salento. A trovarlo privo di sensi a bordo piscina è stata la moglie Cloe Evans. Il chitarrista è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno confermato l’esistenza di una emorragia cerebrale.
Avevano pensato di mollare tutto, i Negramaro. “Se Lele non fosse tornato dal buio avrei smesso di cantare – ammette a Vanity Fair il cantante Giuliano Sangiorgi – perché tutto è nato quando lui era solo un ragazzo e aveva negli occhi una luce, una fame e una voglia che non ho più rivisto in nessuno altro”.
E invece Lele Spedicato, il chitarrista del gruppo, è tornato, e con lui la band si è rimessa in marcia.A trovare la forza necessaria per non arrendersi, in quel periodo buio, ha contribuito l’ostinazione a non cancellare il tour. È stato il tastierista Andrea Mariano a insistere – continua Sangiorgi nell’intervista a Vanity Fair – “diceva che a Lele bisognava dare una botta di vita. Era certo che se avesse saputo della cancellazione si sarebbe accasciato su se stesso e la ripresa avrebbe avuto un decorso lunghissimo”. Invece Lele ce l’ha fatta, è tornato a imbracciare la sua chitarra e sopratutto ha potuto salutare l’arrivo di Ianko, il suo primo figlio avuto dalla moglie Clio Evans.